CATANIA – Investire in formazione non è mai una scelta accessoria, ma una necessità strutturale, soprattutto in una fase in cui il mercato del lavoro produce occupazione cercando vecchie e nuove competenze adeguate. È in questo scenario che si è inserito l’incontro “Fondimpresa incontra le imprese”, ospitato nella sede di Confindustria Catania, dedicato alle opportunità offerte dai fondi interprofessionali per la formazione continua. Un altro argomento centrale mentre si avvia alla conclusione la stagione d’appoggio del Pnrr.
Il ruolo della formazione continua per la competitività
Ad aprire i lavori è stato Marco Causarano, presidente di Piccola Industria Confindustria Catania, che ha inquadrato il tema nel contesto delle trasformazioni in corso. “La formazione continua è una leva strategica per la competitività e per lo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro territorio” ha dichiarato sottolineando come digitalizzazione, sostenibilità, intelligenza artificiale e nuovi modelli organizzativi stiano cambiando in profondità le scelte delle imprese. “In questo scenario – ha aggiunto Causarano – la valorizzazione del capitale umano e l’adeguamento delle competenze rendono il tema della formazione centrale nella vita aziendale”.
“Nel biennio 2024-2025 sono state esitate complessivamente oltre 27 mila ore di formazione, coinvolgendo più di 3.600 lavoratori di quasi 400 imprese, per un finanziamento di circa 4 milioni e mezzo di euro” ha ricordato il presidente di Piccola Industria etnea.
Impresa, consulenza e innovazione
Daniela La Porta, presidente della sezione Consulenza di Confindustria Catania, è stata protagonista del tavolo organizzato con Fondimpresa. Quella della formazione è una necessità costante, che cambia con i tempi. “Non esistono lavoratori senza impresa. Stabilire percorsi comuni è fondamentale per la crescita del territorio, che è un bene comune”. Per anni l’attenzione si è concentrata soprattutto sul tema della sicurezza, mentre oggi è chiaro che “dobbiamo lavorare sui pilastri dell’innovazione”.
Fondimpresa e il quadro nazionale
Il quadro nazionale è stato restituito a Catania da Amarildo Arzuffi, direttore dell’area Formazione di Fondimpresa, che ha richiamato l’urgenza di investire sulle competenze anche dei lavoratori più maturi. “Pochi giovani e competenze digitali ancora deboli rendono indispensabile puntare sulle persone adulte”, perché possano accompagnare il Paese in un cambiamento difficilmente evitabile.
Arzuffi ha ricordato la crescita del Fondo, oggi primo in Italia. “Siamo passati da una dotazione iniziale di 70 milioni a una raccolta annua di oltre 500 milioni di euro, rappresentando più della metà del sistema della formazione continua nazionale”. Questo strumento, è stato spiegato, diventerà ancora più centrale con la fine del Pnrr.
“Gli studi dicono che senza il Pnrr la crescita sarebbe stata negativa – ha osservato – ora restano i fondi strutturali e non possiamo permetterci di mandare indietro risorse a Bruxelles. Serve migliorare la capacità di spesa”.
All’incontro hanno partecipato anche Andrea Di Tommasi, process manager dell’Area Attività Imprese di Fondimpresa, e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Catania, che insieme a Confindustria partecipano ad un programma di governance del Fondo.

