Alla fine alla sezione Trasporti di Confindustria Catania l’ha spuntata Salvo Gangi, titolare della Covei e vice presidente uscente. Il neo rappresentante di una delle sezioni più importanti dell’associazione catanese ha ottenuto 20 voti contro 19 e sembra che il voto decisivo sia stato quello di Luigi Cozza, patron di una delle aziende trasporti più grandi della Sicilia. Pare che la votazione sia stata spostata dal 9 gennaio scorso alla giornata di oggi proprio per far votare l’azienda di trasporti di modo che potesse regolarizzare la sua posizione contributiva.
Alla fine dalla riunione Gangi è quindi uscito vincitore anche se con un margine risicato, Giovanni Giuffrida (Sicis) è stato scelto come vice presidente, mentre il consigliere eletto è Stefano Ontario. Soffermandoci sul consigliere, Ontario, quest’ultimo era proprio alla vigilia uno dei papabili avversari di Gangi, rappresentante di quella cerchia di imprenditori del gruppo sanitario, con interessi anche nei parcheggi di Fontanarossa, molto vicino all’Ad di Sac Nico Torrisi, a sua volta molto vicino a Schifani, che in questa vicenda sarebbe apparso solo una volta per segnalare a Vecchio il mancato appoggio delle aziende regionali Rfi e Ast a Gangi, candidato dell’esponente di Ance e company.
Quindi non è proprio l’elezione di Gangi a interessare più di tanto, piuttosto le dinamiche politiche che hanno fluttuato a Confindustria sin da poche ore dopo le dimissioni dell’ex presidente Angelo Di Martino, chiamato in causa col fratello in un dossier della Procura come vittime di estorsione, per aver pagato il pizzo da oltre 20 anni. Vicende che portano a Palermo e che riverberano fino alle imminenti elezioni per il rinnovo della carica di presidente di Confindustria Sicilia.
Il retroscena principale gira intorno a un presunto braccio di ferro tra il presidente vicario di Confindustria Gaetano Vecchio e il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. I due, secondo quanto giurano e spergiurano diversi imprenditori, si sarebbero recentemente incontrati in un bar di Catania per discutere delle prossime elezioni del presidente di Confindustia Catania, ma anche dell’elezione ai vertici siciliani visto che Gaetano Vecchio è candidato. Secondo quanto emergerebbe da quella riunione Galvagno avrebbe detto di sposare la candidatura di Vecchio quale presidente di Confindustria Sicilia, ma in cambio Vecchio avrebbe dovuto spingere per far eleggere alla presidenza catanese una imprenditrice a lui vicina e come vice un altro imprenditorie molto in vista di Paternò, suo feudo elettorale che è poi lo stesso del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Vecchio, però, davanti a questo diktat. avrebbe risposto tentennando e a quel punto l’intesa sarebbe saltata.
Da quel momento gli accordi fin allora costruiti per eleggere Gangi ai Trasporti avrebbero cominciato a vacillare. Sembra che i referenti delle aziende istituzionali del settore trasporti avrebbero lasciato intendere di non essere più favorevoli all’ok per la nomina di Gangi. Vecchio, percependo che qualcosa era cambiata, a questo punto ha rinviato la precedente riunione della sezione trasporti convocata per la scorsa settimana. Ma allo stesso tempo ha motivato la sua scelta scrivendo una lettera di fuoco a tutti gli associazioni per metterli in guardia dalle mire della politica che intenderebbe mettere lo zampino su Confindustria Catania. “Esponenti di vertice di partiti, peraltro rappresentanti di cariche istituzionali – ha scritto Vecchio- , hanno deciso che anche Confindustria Catania debba diventare terreno di confronto e feudo elettorale”. In pratica una dichiarazione di guerra a Galvagno, che si sarebbe materializzata quando Rfi e Ast si sarebbero detti non favorevoli a votare Gangi, rappresentante appoggiato da Vecchio e altri imprenditori e anche da una parte della politica che fa riferimento al leader Mpa, Raffaele Lombardo. Dato lo scontro, l’Amts, la società trasporti di Catania, si è tirata fuori e ha continuato anche adesso a tenersi lontana dalle polemiche.
L’amministratore unico dell’Azienda, Giacomo Bellavia, dopo averne parlato col sindaco Enrico Trantino, ha disertato la votazione di oggi tenendo in contemporanea una riunione all’interno del suo ufficio. Il segnale è evidente e segna la profonda divergenza del sindaco verso le azioni di Galvagno, ma anche verso quelle di Vecchio, di fatto spaccando il fronte della maggioranza.
Altro punto interessante è come sia sia arrivati alla votazione di Ganci e quale ruolo abbiano avuto altri referenti politici. Detto che alla fine la votazione di Gangi è stata possibile verosimilmente grazie anche a una fetta di Forza Italia schierata con Vecchio, c’è da aggiungere che il rappresentante di Ance, spalleggiato anche dal padre Andrea Vecchio, nella lettera inviata agli associati ha inneggiato affinché Confindustria mantenesse l’indipendenza dalla politica, ma non ha mai nascosto gli ottimi rapporti intercorsi non soltanto col leader del Mpa, Lombardo, ma anche con una parte del Pd e anche con l’attuale assessore regionale al Bilancio, Marco Falcone, coordinatore di Forza Italia.