Nico Torrisi: "Un aeroporto in crescita e attento alla sostenibilità" - QdS

Nico Torrisi: “Un aeroporto in crescita e attento alla sostenibilità”

Chiara Borzi

Nico Torrisi: “Un aeroporto in crescita e attento alla sostenibilità”

sabato 28 Gennaio 2023

Forum con Nico Torrisi amministratore delegato Società aeroporti Catania Spa. Lo sviluppo dello scalo etneo tra numeri positivi e nuovi investimenti

Intervistato dal vice direttore Raffaella Tregua, l’amministratore delegato della Sac Spa, Nico Torrisi, risponde alle domande del QdS.

L’aeroporto di Catania ha superato nuovamente i 10 milioni di passeggeri nel 2022, tornando sostanzialmente ai numeri pre pandemia. Adesso qual è l’obiettivo per il 2023?
“Nel 2023 possiamo ripetere il dato e superarlo. Quello dei 10 milioni di passeggeri è un traguardo che piace soprattutto a livello mediatico, ma di concreto contiene esclusivamente il superamento dei numeri pre pandemia. Oltre tutto, con la Guerra in Ucraina, abbiamo perso nel frattempo anche altri passeggeri: un segmento piccolo ma alto spendente. Siamo comunque riusciti a recuperare su Catania e su Comiso tutte le compagnie, dando la possibilità di viaggiare da e per la Sicilia. Uno dei nostri obiettivi è riuscire a mantenere e ampliare i collegamenti da Catania verso le destinazioni italiane. Voglio ricordarlo: i nostri clienti sono i vettori mentre il nostro impegno verso i viaggiatori è il transito dall’aeroporto in ‘safe and secure’. Anche per questo ci spiace che faccia notizia solo il caro voli, quando su Catania, nei restanti undici mesi dell’anno, si viaggia verso Roma e Milano con prezzi da cinque o dieci euro. Lo affermo consapevole di quanto sia triste essere costretti a pagare mille euro per rientrare in Sicilia”.

L’aeroporto di Catania è in continua crescita e non soltanto dal punto di vista dei numeri. Anche sul fronte infrastrutturale, infatti, sono tantissimi i progetti in rampa di lancio. Queste iniziative di sviluppo stanno anche tenendo in considerazione la sostenibilità energetica?
“La Sicilia è stata massacrata da scelte infelici in campo energetico. Ne siamo consapevoli e per questo come aeroporto è un obbligo diventare indipendenti. Lo faremo con due progetti: il primo, quello di copertura con pannelli solari di tutti i tetti degli stalli dei nostri parcheggi, e il secondo un progetto sviluppato insieme al Comune di Catania con cui realizzeremo una factory alimentata da idrogeno che permetterà la funzionalità di altri elementi, come i trasporti urbani, proprio da questa fonte. Qualcosa di simile c’è solo a Bolzano. A essere più sostenibile sarà anche la viabilità attorno l’aeroporto: dopo due anni di battaglie siamo riusciti a sbloccare i lavori di allargamento della strada e rifacimento dei marciapiedi del collegamento con la stazione. Inoltre c’è il progetto che prevede la costruzione di un parco urbano con cinquecento alberi che sostituiranno i 27 eucalipti. Nel 2023 rifaremo ex novo anche tutti i servizi igienici all’interno dell’aeroporto. Un piccolo intervento in realtà determinante per la qualità complessiva del transito al Vicenzo Bellini”.

Restando per un attimo ancora sul fronte delle politiche green, sappiamo che British Airways ha iniziato a volare sfruttando il biocarburante. Immaginate strategie per sostenere queste scelte delle compagnie?
“Ci proviamo, perché crediamo fortemente nella rivoluzione energetica. Le iniziative di questo tipo saranno sempre sostenute con determinazione”.

Lo scalo di Catania è stato indicato come possibile Hub del Mediterrano. Ci sono passi concreti in questa direzione? In che modo l’aeroporto etneo può acquisire una maggiore rilevanza sia a livello nazionale che internazionale?
“È un processo che segue quella che era stata una presentazione dello scorso aprile, fatta di fronte alle autorità locali e nazionali. In termini programmatici è sicuramente un approdo importante, ma serve venga riconosciuto a livello nazionale e questo riconoscimento è figlio dell’investimento delle compagnie aeree. Fregiarsi di questo risultato da soli è del tutto inutile. Sono gli investitori che fanno le scelte. Il tema della Sicilia orientale rimane evidentemente importante”.

La politica regionale si è concentrata parecchio, nel recente passato, sul sostenere l’aeroporto di Trapani-Birgi. Come giudica questa scelta che ha dirottato importanti risorse verso la Sicilia occidentale? Ritiene che ci sia stata una disparità di trattamento nei confronti degli altri scali dell’Isola?
“Birgi ha meritato il supporto ricevuto dal precedente Governo regionale, ma in passato sono stati evidenziati atteggiamenti di figli e figliastri. Trapani ha meritato, ma questo non giustifica neppure lontanamente il pari aiuto negato all’aeroporto di Comiso”.

Terminal Morandi e interventi sulla pista per ambizioni sempre più internazionali

Nell’aprile del 2022, illustrando il Piano industriale per l’aeroporto fino al 2030, la Sac ha presentato anche il progetto del Terminal Morandi. Quali sono i tempi di riqualificazione della struttura?
“I tempi non sono brevi, ma stiamo già lavorando. È necessario avviare quattro ulteriori gare finalizzate alla realizzazione del progetto, che raddoppierà, tra le altre cose, le sale di imbarco. L’attuale Terminal verrà del tutto abbattuto, verrà dismessa la rampa partenze e realizzato un nuovo Terminal in cui arriverà la fermata della metropolitana. Quest’ultima opportunità sarà un passo verso la modernizzazione di tutta Catania e un momento di liberazione per i catanesi e i viaggiatori. Completeremo il progetto entro un paio di anni: stiamo già lavorando ai bandi internazionali”.

È trascorso un ventennio da quando per la prima volta è stato prospettato l’ampliamento della pista dall’aeroporto Vincenzo Bellini. Che novità ci sono in tal senso?
“È certamente un lungo periodo, ma lo scalo catanese è riuscito comunque a far atterrare voli intercontinentali e ha provato ad aumentare il proprio bacino di utenza quasi riuscendo, prima della pandemia, a portare a Catania un diretto per Singapore. Solo il primo ottobre del 2022 la Regione Siciliana ha dato l’ok al progetto, ma la pista non verrà allungata, piuttosto ne verrà costruita una nuova”.

Può spiegarci meglio?
“Il progetto non prevede un allungamento, ma la realizzazione di una nuova pista grazie all’interramento del binario e lo spostamento della stazione Bicocca da parte di Rfi. Quest’ultimo progetto è stato già finanziato: la gara è pubblicata e si lavorerà come garantito da Rfi alla realizzazione. È un tema che conosco bene perché l’ho seguito personalmente da assessore regionale ai Trasporti nel 2014. Su Catania atterrano già voli intercontinentali e il trend attuale vede una riduzione delle dimensioni degli aeromobili a beneficio delle performance di prestazione e consumo. Per questo motivo i 380 non sono più in produzione. L’aeroporto Vincenzo Bellini collega già a livello intercontinentale e voglio ancora ricordare la trattativa, purtroppo archiviata a causa della pandemia, che avrebbe permesso la partenza di voli diretti verso Singapore proprio da Catania”.

Comiso è fondamentale ma servono infrastrutture

Parliamo di voli fantasma: siete a conoscenza di questo fenomeno?
“Abbiamo il vantaggio di non conoscerlo perché i voli da Catania sono sempre saturi e non riguardano neppure Comiso, progetto che ho voluto nonostante le critiche e che Sac ha acquisito con costi importanti con l’atto di fusione firmato a giugno 2022. È un motivo ulteriore perché si dica che Comiso per noi è fondamentale, anche al netto dell’assenza perdurante di infrastrutture strategiche e fondamentali. Se non si completerà la Catania-Ragusa rimarrà tutto molto bello, paesaggistico, ma difficile da fruire. Su questo le compagnie sono chiare e richiedono un marketing support per scegliere di andare a volare sui piccoli aeroporti. Catania da Comiso dista quanto Milano da Bergamo: se non viaggiassimo su trazzere ce ne accorgeremmo”.

La revoca del commissario del Comune di Catania, Salvatore Portoghese, costringe la città e gli Enti interessati a un normale svolgimento delle attività amministrative ad affrontare un ulteriore momento di stasi. Per la Sac il Comune di Catania è socio di minoranza, ma fondamentale. Lei come vede questa situazione?
“Il Comune è un socio strategico. Lo abbiamo voluto come socio e siamo in osmosi. Il commissario Portoghese ha avuto un’efficienza da tecnico, non da politico. Con noi ha fatto un lavoro eccellente e grazie a lui è stato sbloccato il progetto che interessa la viabilità intorno l’aeroporto. La città sembra non avere pace, lo dico da catanese”.

Cosa ci dice, invece, della nomina di Antonio Belcuore a commissario straordinario della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia?
“È la persona giusta nel posto giusto, un professionista che stimo molto e con una competenza multisettoriale”.

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