ROMA – “Sappiamo benissimo che di fronte a un’emergenza sanitaria di questa portata ognuno deve fare la sua parte, ma come comparto non possiamo non esprimere anche una forte preoccupazione per gli effetti che questa nuova chiusura di cinema, sale concerti e teatri e la sospensione degli eventi avrà sull’intera filiera e sui lavoratori”. Lo dice Innocenzo Cipolletta, presidente di Confindustria Cultura Italia – CCI, Federazione Italiana dell’Industria Culturale che riunisce le associazioni dell’editoria (Aie), della musica (Afi, Fimi, Pmi), del cinema e audiovisivo (Anica, Apa, Univideo) e servizi per la valorizzazione del patrimonio culturale (Aicc), in relazione alle misure del nuovo Dpcm emanato ieri dal Governo.
“Comprendiamo – afferma Cipolletta – con senso di responsabilità, la necessità di garantire prima di tutto la salute e la sicurezza dei cittadini visto l’aggravarsi della situazione epidemiologica, ma il mondo della cultura continua ad essere uno dei principali settori a risentire maggiormente delle misure adottate per limitare la diffusione del virus. Questa nuova chiusura, che arriva a distanza di pochi mesi dalla precedente, rischia di intaccare fortemente il sistema anche alla luce degli investimenti fatti dalle industrie per mettere in sicurezza le attività. Abbiamo apprezzato l’attenzione che il Presidente del Consiglio ha avuto nei confronti del comparto nel corso della conferenza stampa, quello che chiediamo però è che le misure annunciate siano tempestive, mirate e facilmente accessibili rispetto alle precedenti”.
“Auspichiamo quindi – conclude Cipolletta – che il Governo metta in campo fin da subito gli interventi volti a limitare gli effetti che queste chiusure avranno sull’intera filiera e sui lavori. Noi come industria siamo ovviamente a disposizione per un confronto”.