Confindustria Sicilia: crisi imprese è questione di sicurezza nazionale

Confindustria Sicilia, Albanese: “Crisi imprese è questione di sicurezza nazionale”

Confindustria Sicilia, Albanese: “Crisi imprese è questione di sicurezza nazionale”

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martedì 26 Aprile 2022

"Servono misure strutturali per far sì che non venga distrutto in tutto o in parte il nostro tessuto produttivo", dice il presidente di Confindustria regionale

“E’ in grave pericolo la tenuta e la competitività delle nostre imprese manifatturiere. I rincari delle materie prime e dei prodotti energetici stanno fermando il Paese. L’emergenza attuale rischia di paralizzare l’intero sistema economico“. E’ un allarme estremo quello degli industriali siciliani: se si ferma l’industria, si ferma il lavoro e si ferma il Paese.

L’allarme

“Un accordo fra governo e parti sociali che subordini un intervento a favore delle imprese al rinnovo e all’adeguamento dei contratti e quindi, all’aumento dei salari, è una semplificazione eccessiva che non risolve le difficoltà – afferma il presidente di Confindustria Sicilia Alessandro Albanese – Si concentra sugli effetti ma non considera le cause del problema. Insomma sembra una danza sul Titanic. Servono misure strutturali per far sì che non venga distrutto in tutto o in parte il nostro tessuto produttivo. Le imprese, in questa congiuntura, non possono certo caricarsi di ulteriori costi e il dato, relativo alla domanda di cassa integrazione del mese di marzo, lo conferma. E’ un segnale preoccupante che rimette al centro la questione della competitività delle nostre imprese e, quindi, il tema del costo del lavoro. Un intervento strutturale sul costo del lavoro in termini di taglio del cuneo fiscale e contributivo darebbe, peraltro, respiro alle imprese e potere di acquisto ai salari migliorando la competitività del sistema industriale. Questo dovrebbe essere il contenuto di un accordo fra Governo e parti sociali”.

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