Home » Ancora frodi in agricoltura, scatta la confisca da 190mila euro per imprenditore nel Nisseno

Ancora frodi in agricoltura, scatta la confisca da 190mila euro per imprenditore nel Nisseno

Ancora frodi in agricoltura, scatta la confisca da 190mila euro per imprenditore nel Nisseno
Truffe e frodi in agricoltura, confisca a Enna – GdF Finanza

Pare che l’uomo sia avvalso di parenti per operare una serie di truffe all’Agea.

Scatta la confisca di beni da 190mila euro per un imprenditore operante in provincia di Enna, accusato e condannato per frode e riciclaggio nel settore dell’agricoltura.

L’intervento dei finanzieri del comando provinciale ennese segue un’indagine delegata dalla Procura Europea (EPPO) – sede di Palermo – e il provvedimento emesso dal Tribunale di Enna dopo la condanna.

Enna, confisca beni a imprenditore accusato di frode in agricoltura

A svolgere l’indagine – nell’ambito della serie di attività per vigilare sulla spesa pubblica, a tutela del bilancio dell’UE, dello Stato e degli Enti pubblici – sono stati gli operatori della Guardia di Finanza di Enna. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno consentito di scoprire un sistema articolato di frode e riciclaggio realizzato attraverso l’acquisto – da parte dell’imprenditore protagonista della vicenda – di un vasto fondo agricolo e il successivo reinvestimento dei proventi illeciti ottenuti grazie a truffe commessi da terzi in accordo con lui.

Le indagini bancarie e l’uso delle banche dati della Finanza hanno permesso di individuare le somme provento delle truffe ai danni dell’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) da parte di alcuni imprenditori agricoli, parenti del destinatario del provvedimento. Erano state impiegate per l’acquisto di un vasto terreno agricolo, che tra l’altro era utilizzato e dichiarato “in conduzione” al fine di ottenere ulteriori fondi europei.

Il provvedimento

Sulla base delle frodi scoperte dalle Fiamme Gialle, il giudice per le indagini preliminari di Enna, su richiesta del procuratore europeo delegato alla sede di Palermo che vigila proprio sul corretto uso dei fondi europei, ha emesso nel 2023 un provvedimento di sequestro preventivo di denaro e beni immobili della somma di circa 190mila euro. Dopo il completamento dell’iter giudiziario e la sentenza definitiva di condanna per l’imprenditore agricolo è scattata la confisca dei beni.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI