Nel corso delle indagini sono emersi gli intrecci illeciti di Casal di Principe con l’ala militare e imprenditoriale del clan dei Casalesi, fazioni “Schiavone” e “Bidognetti”, che si concretizzavano attraverso l’appoggio ai candidati indicati dall’organizzazione in occasione di consultazioni elettorali, in cambio dei successivi benefici economici garantiti dall’aggiudicazione di appalti, di assunzioni di personale compiacente, nonché di apertura di centri commerciali.
Confiscati, per un valore di circa 100 milioni di euro, 6 aziende, 70 immobili, tra cui terreni e fabbricati, in vari comuni della provincia di Caserta e due a Cavezzo (Modena), 28 tra auto e moto e numerosi rapporti finanziari.
(ITALPRESS).