Catania

Aeroporto di Catania e la querelle privatizzazione: non è ancora tempo

Confindustria ha portato allo stesso tavolo l’amministratore delegato della Sac Nico Torrisi e il sindaco di Catania Enrico Trantino, in occasione dell’incontro dedicato alle prospettive di sviluppo del masterplan. Non cambiano le posizioni a oltre un anno dallo scoppio dell’incendio in aerostazione. Il Comune, socio di Sac, che ha spinto per le dimissioni di Torrisi a luglio del 2023, oggi punta alla privatizzazione dell’aeroporto di Catania. Un scelta che l’ad di Sac rimanda naturalmente a tutti i soci d’azienda. “Gli advisor stanno preparando una proposta che nelle prossime settimane arriverà ai soci – ha dichiarato Torrisi -. Saranno quest’ultimi, e non il nostro Consiglio di amministrazione, a decidere quello che riterranno più opportuno”.

Il sindaco Trantino, dal canto suo, ha fatto capire che non è ancora tempo di mettere sul mercato l’aeroporto di Catania.

Aeroporto di Catania, non è ancora tempo di privatizzazione

La presidente di Confindustria Catania, Maria Cristina Busi Ferruzzi, ha definito l’aeroporto di Catania “un gioiello” qualificato anche da un storia lunga 100 anni. Busi dichiarato la neutralità di Confindustria etnea sulla querelle privatizzazione. “Siamo assolutamente neutrali. Le decisioni vanno prese in altri campi e da altri – ha spiegato -. L’aeroporto di Catania è tra i più vecchi in Italia, è bello vedere così tanto interesse verso la presentazione del masterpan. È un’infrastruttura fondamentale”.

La privatizzazione, come detto, resta la soluzione migliore per il Comune di Catania, che è socio di Sac Spa, ma il sindaco Enrico Trantino ha spiegato di voler aspettare prima di vendere. L’incendio di luglio 2023 ha abbassato alcuni indici che renderebbero la vendita meno profittevole. “Nel momento in cui immaginiamo scenari di evoluzione per la nostra città non possiamo che prendere in considerazione le prospettive di crescita del nostro aeroporto. Questo è il motivo per cui più volte ci siamo confrontati con la governance della Sac, per capire dove possiamo arrivare e dove”.

La posizione del sindaco Trantino

“In questo – ha dichiarato il sindaco Trantino – credo ogni ulteriore percorso passi dalla privatizzazione. Come richiesto nell’ultima assemblea dei soci è però il caso di attendere l’ultima semestrale perché l’Ebitda era deficitario a causa dell’incendio. Se ci fossimo offerti a quelle condizioni, avremmo avuto delle perdite in grado di creare fibrillazione sul mercato. Prenderemo in considerazione le idee di privatizzazione quando ci saranno dei miglioramenti”.

Sac: “Ottimo stato di salute”

Intervistato prima dell’incontro, l’ad di Sac Nico Torrisi ha confermato l’ottimo stato di salute dello scalo. “Catania non batterà il record dei 10 milioni passeggeri passando a 11 milioni, ma superando i 12 milioni. Da qui la necessità assoluta di accelerare sullo sviluppo infrastrutturale per far sì non solo che i passeggeri possano aumentare, ma che abbiano anche un’esperienza di viaggio più comoda e migliore”.

“Su Catania – ha ricordato l’ad di Sac – ci saranno investimenti sul masterplan fino al 2030 di mezzo miliardo, che uniti agli investimenti di governativi di Fce, porterà investimenti per un miliardo di euro su tutto il comprensorio. Si tratta della più grande stazione appaltante del Sud Italia per i prossimi anni”.

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