"Non c’è stato il viaggio in Qatar del calcio ma nella vita non si può avere tutto", ha detto il presidente del Coni
“Il 2022 è stato un anno da record ma il momento più buio? Mi dispiace dirlo è stata la partita di Palermo dell’Italia del calcio con la Macedonia. Difficile trovarne uno peggiore. Altro momento bui sono i tanti, troppi, protagonisti dello sport che se ne sono andati”. Queste le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, nell’intervista di fine anno alle agenzie sul 2022.
Il numero 1 del Coni: “Nel 2022 abbiamo fatto bene”
“Il 2021 lo abbiamo chiuso in cima la mondo, dietro agli Stati Uniti, nel 2022 siamo sempre sul podio, primi in Europa, è impressionante quello che hanno fatto i ragazzi e le ragazze in tante discipline sportive, siamo molto orgogliosi – ha detto Malagò – Non c’è stato il viaggio in Qatar del calcio ma nella vita non si può avere tutto, ci hanno abbondantemente ricompensato sport dove da tempo non andavamo a vincere Mondiali o Europei, oppure quelli che non avevamo bisogno di avere conferme. Se andiamo a vedere scherma, nuoto, canottaggio, taekwondo, judo, lotta, tiro a volo, tiro a segno e altre discipline acquatiche, pallavolo, ginnastica artistica e ritmica, basta vedere le proiezioni su Parigi sono fin troppo ottimistiche, però si può dire che si è fatto veramente molto bene”.
Malagò: “Da politica serve continuità”
“Cosa mi aspetto nel 2023 dalla politica? Il mio approccio è estremamente più affettuoso, disponibile, pienamente collaborativo, anche complice nei confronti del governo di cui ho fiducia perché è indispensabile un governo politico – ha detto il presidente del Coni nel bilancio di fine anno – , è indispensabile averlo per un intero mandato di legislatura. La storia dimostra che pure se arriva un fenomeno non si riesce a combinare nulla. Noi ad esempio con Milano-Cortina abbiamo pagato un prezzo altissimo perché abbiamo vinto la candidatura contro Stoccolma il 24 di giugno 2019, abbiamo avuto il Cocom nel 2022, io ho incontrato 4 governi con 4 diversi ministri e sottosegretari che si occupano di sport, più tutto il resto. Come è pensabile che riesci a lavorare mediamente bene. Ci serve continuità per andare a dama sulle varie vicende. Noi siamo pazienti però la politica non può pensare che questi risultati che abbiamo e questo prestigio siano eterni e scontati. Non è così, non sarà e non potrà essere così”.
Mondiali Qatar: “Finale spot per il calcio”
“Se mi è piaciuto il mondiale d’inverno? Bisogna dire che all’inizio le partite non le vedevo ma la finale è stata uno spot per il calcio e per i Mondiali, di questo ne va dato atto. C’erano tutti gli ingredienti per fare il più alto livello di spettacolo. Come una finale Nba o una di Wimbledon al massimo livello. Gara più bella della storia del calcio? No, questo non lo penso, perché fino al 79’ non lo è stata, ma è stata la finale del campionato del mondo più bella della storia del calcio”, ha detto Malagò.