Conte, errore prima eccesso dopo - QdS

Conte, errore prima eccesso dopo

Carlo Alberto Tregua

Conte, errore prima eccesso dopo

martedì 17 Marzo 2020

Domenica, in Francia, venti milioni di elettori sono stati chiamati regolarmente alle urne. Il Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, non ha ritenuto di rinviare la consultazione elettorale.
In ultima pagina, troverete aggiornamenti di altri Paesi europei come Germania e Gran Bretagna, per capire come si stiano muovendo per affrontare la crisi Covid-19.
Intanto, allo stato attuale, il Giappone ha confermato le prossime Olimpiadi estive, quadriennali: avranno le loro buone ragioni.
Il presidente del Consiglio Conte, Governo, maggioranza e opposizione, sono stati molto incerti all’inizio di questa vicenda, perché avrebbero dovuto esaminare il modello Cina e attuare provvedimenti analoghi.
Che è successo nel Paese orientale? Quando è scoppiata l’epidemia nella regione di Hubei, sessanta milioni di abitanti quanti gli italiani, il presidente Xi Jinping ha ordinato di cinturare l’intera regione, per cui nessuno è entrato e nessuno è uscito. In questo modo il resto del Paese, con la sua popolazione di 1,240 miliardi di abitanti ha continuato a funzionare.

Conte avrebbe dovuto cinturare immediatamente la Lombardia e le 14 province che la attorniano, impedendo a chiunque di entrare e di uscire. In questo modo l’epidemia non si sarebbe estesa al resto del Paese.
Poi, per correre ai ripari, Conte ha firmato un primo Dpcm (8 marzo) che obbligava alla chiusura di negozi, bar e ristoranti alle 18 di ogni giorno e l’indomani, preso dal terrore, ha firmato quello con cui ha definitivamente chiuso tutte le attività economiche fino a mercoledì 25 marzo. Prudente prima, eccessivo dopo.
In questo quadro dobbiamo segnalare l’uniformità della comunicazione radio, televisiva, digitale e della carta stampata in cui non appare neanche uno, dicasi uno, parere diverso o contrario di quella categoria di scienziati che non la pensano come coloro che appaiono in televisione in tutti i momenti. Sembra di essere ritornati, ricordate, al Minculpop.
La domanda di fondo è: avere confinato i cittadini nelle proprie case – da cui possono uscire per passeggiare o in compagnia del cane, per acquistare alimenti o farmaci – è una buona soluzione nel medio termine?
Qualcuno sostiene che con questa blindatura si stia impedendo un’evoluzione naturale delle difese immunitarie di ciascuno di noi e di tutti noi. Secondo questa tesi – non dimostrata in senso positivo, ma neanche dimostrabile in senso negativo (siamo nel campo delle ipotesi) – il nostro sistema immunitario individuale è stato colto di sorpresa da questo virus che sconosceva. Ma siccome è intelligente, sta cominciando a prendergli le misure.
Ancora, sembra che vi sia una sorta di sistema immunitario collettivo – anche in questo caso non vi è una dimostrazione scientifica favorevole, ma neanche contraria – che si scambia le informazioni individuali e anche in questo caso sia stato sorpreso dal Coronavirus.
Dal che ne consegue la teoria che sia necessaria, nel medio periodo, la cosiddetta immunizzazione di massa o di gregge. Questa, almeno per il momento, è la strategia adottata dal Regno Unito, dove finora tutto continua a muoversi ordinariamente senza alcuna limitazione.

L’aspetto economico di questa vicenda è quello veramente terribile, perché il danno che questi provvedimenti eccessivamente restrittivi stanno facendo all’economia del Paese non è ancora quantificabile, ma ammonterà a molte decine di miliardi. E vi spieghiamo perché.
Il Governo ha stanziato un provvedimento di 25 miliardi, ma il decreto che prevede la sospensione dell’F24 del 16 marzo e dei seguenti porterà un mancato introito di altre decine di miliardi.
Da aggiungere, che cento punti in più di Spread comportano maggiori interessi sul debito pubblico per una decina di miliardi. Il crollo del fatturato del settore ricettivo e di quello del commercio aggiungerà ancora danni per decine di miliardi.
In questo scenario, la Borsa non accenna a stabilizzarsi e anche ieri ha perso il 6%.
Però, la buona notizia è la scoperta, nei laboratori olandesi di Utrecht del principio attivo 47D11. C’è da augurarsi che diventi un farmaco nei tempi più brevi possibili. Intanto, guardiamo avanti con ottimismo.

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