Roma, 27 mag. (askanews) – La campagna cerealicola 2024/2025 si sta per chiudere e, nonostante un ritorno a rese più soddisfacenti e a una migliore qualità, non mancano elementi di preoccupazione, a partire dalla contrazione delle superfici coltivate a grano duro, che registrano una contrazione media tra il 6% e l’8%, con punte fino al 10% al Sud e Isole. Sono i dati raccolti da Consorzi Agrari d’Italia e Coldiretti.
Nonostante alcune stime che indicano un aumento delle quantità prodotte e delle superfici coltivate, dall’osservatorio CAI-Coldiretti i riscontri sul campo raccontano una realtà differente e meno rosea. Al Sud, in particolare in Sicilia e nelle aree interne della Puglia, le rese risultano in ripresa, con produzioni medie di 40-45 q.li/ha, in miglioramento rispetto ai 15-20 q.li/ha dell’annata precedente. Nel Centro Italia si registrano rese stabili o in lieve crescita (50-60 q.li/ha), mentre al Nord la qualità si conferma elevata, nonostante quantità inferiori alla media (60-70 q.li/ha).
Per il grano tenero, le superfici coltivate risultano sostanzialmente stabili, con un leggero incremento. Le rese attese sono al di sotto della media storica, ma superiori a quelle della campagna 2023/2024, con una qualità attualmente giudicata buona (60-70 q.li/ha) e nel complesso, la qualità del prodotto si conferma buona per tutte le principali colture.
I dati della stagione 2024/2025 evidenziano inoltre un aumento delle superfici coltivate a orzo del 3-4%, con produzioni nella media stagionale. Cresce anche l’interesse verso i cereali minori, in particolare il farro, soprattutto nel Centro Italia.
Gianluca Lelli, amministratore delegato di Consorzi Agrari d’Italia, spiega: “egistriamo un ritorno a rese più soddisfacenti, grazie a condizioni climatiche favorevoli; tuttavia, non possiamo ignorare la forte contrazione delle superfici dedicate, ad esempio, al grano duro, probabilmente legata ai risultati deludenti della raccolta 2023/2024”.
Per garantire una corretta remunerazione agli agricoltori e rendere sostenibile la coltivazione del grano duro, CAI continua a investire nello strumento dei contratti di filiera. Attualmente, i contratti attivi promossi da Consorzi Agrari d’Italia includono 20 diverse produzioni, di cui 10 relative al frumento, con l’obiettivo di valorizzare al massimo la produzione nazionale.

