Istituzioni

Finanziaria, importanti novità per i Consorzi di Bonifica. Abate: “La lotta paga”

Grande svolta per i Consorzi di Bonifica siciliani con la Finanziaria 2024: la Legge di Stabilità prevede risorse importanti per il comparto vitivinicolo e agroalimentare e per la tutela dei lavoratori dei Consorzi. Un piccolo ma importante passo verso la tanto attesa riforma, che da tempo i sindacati richiedono a tutela di uno dei settori chiave dell’economia siciliana.

Soddisfazione da parte del segretario regionale di Sifus Confali, Ernesto Abate, che ringrazia il Governo Schifani per l’importante risultato raggiunto con la Manovra regionale.

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Consorzi di Bonifica dopo la Finanziaria: “Grazie alla Regione”

“Un sentito grazie va a tutta la deputazione regionale della Regione Siciliana di questa legislatura che ha saputo discernere quanto serve alla società, rispetto alle richieste e agli interessi di pochi! In particolar modo per l’alacre impegno dimostrato da FdI, Popolari e Autonomisti che sono riusciti a fare breccia trovando l’appoggio di Forza Italia, Lega e tutta l’opposizione PD compreso, sul proseguo del turnover nei Consorzi di Bonifica! Il Si­fus ringrazia per l’impegno e la costanza dei lavoratori che hanno creduto e credono nel percorso sindacale che permette di arrivare nel cuore pulsante della politica regionale ed essere ascoltati com’è giusto che sia, forti del risultato già ottenuto del turnover (art 60 lr 9/21) nel settore Consorzi di Bonifica che arriva dopo 26 anni, incassa un altro grande risultato attraverso l’ottenimento della copertura economica di quasi 6 milioni di euro in seno allo scorrimento del turnover e lo spostamento dell’asticella sulle quiescenze al 31 dicembre 2023 e non al precedente limite del 31 dicembre 2020, aprendo allo scorrimento anche per territori come Enna e Messina che erano rimasti fuori dalle ripartizioni”, si legge in una nota di Abate.

Importanti novità per i lavoratori

Quanto previsto nella Finanziaria per i Consorzi di Bonifica avrà un importante effetto anche sulla vita dei lavoratori e sui contratti. “Ciò (le normative approvate, ndr) permetterà di vedere a tempo indeterminato circa 300 lavoratori a fronte di una carenza di organico di ben 600 unità di lavoro professionali con contratto a tempo indeterminato, mediante il rimpinguamento delle somme necessarie a immettere il 50% del reale fabbisogno, unico limite di questa norma. Questa norma voluta fortemente dal Sifus è giunta per ottenere lo smantellamento del sistema costituito che definiva quale oggetto meritorio del tempo indeterminato esclusivamente gli operai a tempo determinato 151isti, attraverso il principio della non discriminazione, restituendo dignità a tutti i lavoratori assunti a tempo determinato con diversi livelli di inquadramento lavorativo – 78, 101, 151 giorni di lavoro l’anno”.

L’obiettivo, adesso, è dare inizio alla vera e propria riforma, affinché “un settore vessato” abbia finalmente la possibilità di “tornare a edificare sulle rovine”.

“Siamo certi che altri risultati potranno giungere attraverso una riforma di settore che così come la intendono gli agricoltori e i lavoratori aderenti al Sifus che hanno sostenuto e spinto alla presentazione del ddl 588 fatto suo e depositato il 27 settembre 2023 all’Ars da Sud Chiama Nord. La lotta paga se alla protesta si antepone la proposta e questo ne è un chiaro ed evidente segno”, conclude Ernesto Abate.