Sindacati ancora “sul piede di guerra” per la problematica situazione dei Consorzi di Bonifica: la Sifus Confali ha infatti chiesto una nuova audizione alla III Commissione Attività Produttive all’Ars per discutere delle soluzioni per porre fine a una situazione drammatica per i lavoratori dell’agricoltura.
In particolare, l’organizzazione sindacale chiede di poter essere ascoltata “al fine di poter esprimere la propria posizione in materia di riforma di settore, e nel contempo, di trattare attraverso atti normativi anche con carattere di somma urgenza, per porre in essere quali giuste garanzie, attraverso quegli interventi normativi mirati a scongiurare conseguenze spiacevoli e non controllabili, in materia di ordine e di servizio pubblico”.
Per effetto dell’anticiclone cerbero, nei prossimi giorni in Sicilia si attendono temperature fino al di sopra dei 45 gradi. Un problema sotto tanti fronti, ma soprattutto per i Consorzi di Bonifica, poiché le elevate temperature potrebbero rendere “ancora più difficili le attività di manutenzione e distribuzione d’acqua per uso irriguo”.
E i Consorzi potrebbero non riuscire ad affrontare l’emergenza caldo, poiché le infrastrutture obsolete a disposizione “disperdono ben oltre il 55% d’acqua erogata dagli invasi“. Con l’arrivo dell’estate, quindi, si rischia – denuncia Sifus Confali, di ampliare notevolmente rischi e disagi.
La questione delle infrastrutture non è l’unico motivo per cui i rappresentanti dei Consorzi di Bonifica richiedono una nuova audizione all’Ars. Al centro dell’attenzione della Sifus c’è anche la questione della carenza di personale: “il personale operaio a tempo indeterminato si riduce notevolmente per esodo di quiescenza” e “il personale operaio a tempo determinato non viene utilizzato per il rimpinguamento delle piante organiche variabili”, si legge nella richiesta alla Commissione Attività Produttive.
Nella nota, poi, Sifus Confali mette in evidenza come i pagamenti dei dipendenti non risultino regolari “per effetto dei debiti e dei pignoramenti”. Una situazione che, senza dubbio, rende “il clima sul posto di lavoro poco sereno”.
“Serve intervenire in materia di riforma del settore“, chiudono i rappresentanti dei Consorzi di Bonifica, chiedendo per l’ennesima volta l’intervento – definitivo, immediato e risolutivo – delle istituzioni.
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