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Consorzi di bonifica, la riforma capitola con voto segreto dopo due anni di lavori

Consorzi di bonifica, la riforma capitola con voto segreto dopo due anni di lavori
Sala d’Ercole

La norma con voto segreto è stata soppressa era proprio quella che doveva sopprimere gli attuali consorzi in favore della costituzione dei quattro maxi Consorzi di bonifica

Qui parliamo di codice civile”, premette Antonello Cracolici intervenendo sull’articolo 3 del disegno di legge. Il deputato del Partito Democratico ha posto l’attenzione sulle incongruenze che la norma ritiene costituire in materia di liquidazione dei consorzi. Secondo Cracolici, in punto di diritto, se non si istituisce alla Regione un fondo per estinguere i debiti dei consorzi non sarà possibile procedere con la norma che li sopprime, “altrimenti non ci può essere alcun trucco per trasferire patrimoni dei vecchi consorzi ai nuovi”.

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I lavori d’aula

Dopo aver superato l’ostacolo iniziale, con un voto favorevole sufficiente all’approvazione dell’articolo 1, ed approvata anche la seconda norma del disegno di legge con il voto contrario delle opposizioni, la riforma si scontra sulla soppressione dei consorzi con il voto segreto chiesto dall’onorevole Cracolici. Il capogruppo del Movimento 5 stelle è intervenuto sottolineando la propria idea di liquidazioni decennali all’orizzonte. Paventando il rischio che i creditori non avranno liquidati quanto dovuto e che con norme ad hoc solo alcuni vedranno saldati i propri conti, Antonio De Luca ha affermato: “Consentire questo con una legge regionale è quantomeno vergognoso”.

Il capogruppo ha quindi annunciato sia il voto contrario che l’appoggio al voto segreto chiesto dal collega del Partito Democratico Antonello Cracolici. Le opposizioni si sono allineate sull’idea proposta dal presidente della Commissione antimafia: un fondo della Regione per pagare i debiti fatti dalla stessa Regione durante i decenni di gestione commissariale dei Consorzi di bonifica. La riforma prevede la costituzione di quattro consorzi di bonifica, definiti Nord occidentale, Nord orientale, Sud occidentale e Sud orientale.

L’articolo 3 del testo prevede la selezione delle professionalità per coadiuvare i commissari liquidatori. I commissari liquidatori sarebbero quindi tredici come i consorzi, ma il patrimonio dei consorzi da sopprimere non appare tale da consentire una liquidazione che possa saldare i conti con i creditori. Questa la linea dell’opposizione che ha portato Sala d’Ercole allo strumento del voto segreto chiesto ed appoggiato dalle opposizioni.

Barbagallo: “Governo si impegna a seguire in maniera attenta le procedure di liquidazione”

L’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo ha provato a rassicurare l’aula affermando che i consorzi hanno debiti ma anche crediti, e che la liquidazione avverrà secondo procedure dettate dal Codice Civile. “Io credo che il governo si impegna a seguire in maniera attenta le procedure di liquidazione pronto ad intervenire nel caos in cui ci fosse qualche difficoltà”, ha detto Barbagallo all’aula.

Con voto segreto però i favorevoli all’emendamento soppressivo a prima firma di Antonio De Luca – dopo che Cateno De Luca ha ritirato il proprio di soppressivo – sono stati 31 ed i contrari a sopprimere la norma dell’articolo 3 soltanto 26. Norma tecnicamente affossata, ed il presidente Gaetano Galvagno ha sospeso l’aula. Il ritorno a Sala d’Ercole è stato del tono più simile al De profundis che annuncia la fine della riforma dei Consorzi di bonifica, dopo due anni di lavori sul testo del disegno di legge ed una trentina di anni di commissariamento.

La norma che con voto segreto è stata soppressa  era proprio quella che doveva sopprimere gli attuali consorzi in favore della costituzione dei quattro maxi Consorzi di bonifica. Una evidente improcedibilità quindi, e l’aula si aggiornerà oggi per un  nuovo ordine del giorno.

Consorzi di bonifica, De Luca (M5S): “Bocciata norma-truffa del governo. È l’ennesimo fallimento di Schifani”

“La bocciatura di oggi della legge sui consorzi di bonifica è l’ennesimo fallimento del governo Schifani e della sua inesistente maggioranza, liquefattasi ancora una volta col voto segreto chiesto dalle opposizioni. Sarebbe stato vergognoso avallare una legge regionale che di fatto avrebbe frodato i creditori, i quali si sarebbero trovati a reclamare compensi per beni e servizi forniti per anni a soggetti completamente svuotati di ogni risorsa”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.

“E ora – continua De Luca – non si cerchi di imputare alle opposizioni il fallimento di una legge partorita nel peggiore dei modi dopo decenni di attesa. Non si può ricattare il Parlamento sulla pelle dei lavoratori. E soprattutto, non si cerchi di far scontare a questi le enormi colpe dell’esecutivo, negandogli quella stabilizzazione che questa legge non avrebbe certamente permesso, ma che può invece essere sempre realizzata con le risorse della prossima variazione di bilancio. Per l’occasione presenteremo un emendamento che stanzi i fondi a questo scopo”.

Lega: “Chi non vuole riforme attese da anni non ama la Sicilia, lo stop al DDL sui consorzi di bonifica non può essere sottovalutato”

“È del tutto evidente che la riforma dei consorzi di bonifica si è arenata anche perchè alcuni colleghi della maggioranza mostrano contrarietà alle innovazioni. Ma vale la pena ricordare che la riforma avrebbe garantito stabilità del personale, efficienza dei servizi e riduzione di costi a carico degli agricoltori. Non è azzardato pensare che all’interno dei gruppi parlamentari di maggioranza qualcuno non abbia chiaro il programma del governo Schifani. Per questo siamo certi che il presidente della Regione troverà il modo per riunire le forze politiche per esaminare quanto è successo, che non può essere sottovalutato. Sarà anche utile tracciare la rotta per i prossimi mesi di lavoro e appurare che se c’è qualcuno che è contrario alle riforme strutturali è bene che lo manifesti in maniera chiara, assumendosi le conseguenze della scelta”. Lo si legge in una nota del gruppo parlamentare della Lega all’Assemblea regionale siciliana, sottoscritta da tutti i deputati.