Cronaca sindacale

Un progetto pilota per le risorse umane dell’agricoltura, la “sfida unica” Consorzi-Esa

Il 2 febbraio 2024, nella Sala riunioni “Ingegnere Massimo Paterna” sita nella sede del Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale, in via Centuripe 1A Catania, si è aperta “una sfida unica con un progetto pilota che permetterà di consolidare l’interazione tra il Consorzio di Bonifica e l’Esa (Ente di Sviluppo Agricolo)”, finalizzata a sfruttare al meglio le risorse umane impegnate nel settore.

Erano presenti il vice direttore generale Gaetano Punzi, il direttore generale dell’Esa Mario Candore, il commissario straordinario Carlo Domenico Turriciano, il segretario particolare dell’assessore all’Agricoltura Filippo Granato e una cinquantina di lavoratori a tempo determinato dei Consorzi di Bonifica di Enna, Caltagirone e Catania.

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Consorzio di Bonifica ed Esa, l’accordo per il lavoro

“Questa iniziativa – si legge una nota di Sifus Confali – permetterà di vedere a lavoro circa una dozzina di operai specializzati nel movimento terra e pulizie dei fossi di scolo della rete scolante a partire dal 19 febbraio, i quali forniranno gradualmente il miglior contributo per il rifacimento degli argini dei fiumi Dirillo, Ficuzza Acate, Gornalunga e non solo, dato che si è in procinto di intervenire pure in aree come Giarre ad esempio, per mitigare gli effetti deleteri delle esondazioni dei fiumi in piena, durante le ormai abituali bombe d’acqua“.

Dal 19 febbraio inizieranno i lavori del primo progetto del Consorzio di Bonifica in sinergia con i trattoristi dell’Esa. La consegna è prevista entro giugno 2025. “Questa sfida è un grande risultato ascrivibile al percorso sindacale del Sifus, poiché appartiene al piano di rilancio dei Consorzi di Bonifica e di investimento concreto per la salvaguardia e sicurezza del territorio proposta a questo Governo regionale, da inserire nel progetto di riforma dei Consorzi di Bonifica, come arma programmatica contro gli effetti calamitosi e del cambiamento climatico. Anche se questa misura, da sola, non basta, visto che circa 800 lavoratori in Sicilia rimangono a casa poiché in attese di essere assunti, ancora una volta seguendo cronoprogrammi sterili e non funzionali alle esigenze oggettive del territorio”, commenta il segretario generale regionale del Sifus, Ernesto Abate.

Il post-Finanziaria

Abate – a nome del Sifus – lancia una seconda sfida alle autorità, chiedendo di riprendere il progetto del precedente Governo per la formazione professionale dei lavoratori dei Consorzi e di “avviare tutto il personale operaio a tempo determinato a partire dal 1° marzo, a prescindere dai livelli occupazionali, visto che è in corso una sacrosanta protesta di agricoltori, allevatori e cerealicoltori, i quali non sanno più come tenere in vita le loro attività”.

Queste le richieste, considerando le recenti vittorie ottenute dal sindacato con il turnover e i fondi stanziati nell’ambito della Finanziaria siciliana nelle scorse settimane.

Immagine di repertorio