Il tema del caro energia, unito a quello dell’inflazione, continua a tenere con il fiato sospeso milioni di famiglie e imprese italiane. Il dato diffuso oggi da Istat sul clima di fiducia indica un trend discendente anche per il mese di ottobre 2022 per quanto concerne attività economiche e consumatori.
Il dato relativo alle famiglie segna una quarta discesa consecutiva, con l’indice che adesso tocca 5 punti in meno rispetto al mese di luglio. Come sottolineato da Confesercenti a commento dei numeri, si tratta del valore più basso raggiunto dalla pandemia fino a oggi.
Italiani pronti a ridurre le spese per acquisti
In base a un sondaggio effettuato da Confesercenti-Swg, a causa del caro-vita e dell’aumento spropositato delle bollette, il 68% degli italiani pensa a ridurre gli acquisti da qui a fine anno.
In base ai calcoli di Confesercenti, l’atteggiamento prudente da parte dei consumatori rischierà una riduzione pari a 5 miliardi di euro entro la conclusione del 2022 per quanto concerne la spesa.
Imprese, in difficoltà le attività più piccole
Più complessa, invece, la situazione che coinvolge le imprese. Complessivamente viene registrato un calo lieve, ma che diventa certamente più pesante per le imprese che operano nei servizi turistici. Queste, infatti, registrano la quarta flessione di seguito con una perdita non indifferente di circa 24 punti rispetto al luglio precedente.
Per quanto riguarda la distribuzione, a soffrire maggiormente sono le imprese più piccole. Per loro, infatti, si registra un peggioramento di 6 punti. Si rivelano stabili, invece, le aziende che operano nella grande distribuzione.
Confesercenti: “Servono sostegni e detassazione”
“Bisogna intervenire urgentemente: al nuovo Governo abbiamo chiesto di mettere tra le priorità il prolungamento ed il rafforzamento dei sostegni fino a quando il calo dei prezzi degli energetici non beneficerà famiglie e imprese”, sottolinea Confesercenti.
L’associazione sottolinea poi la necessità di “pensare a una detassazione straordinaria delle tredicesime. Per lo stato non sarebbe un esborso colossale”.
“Per un intervento su quelle medio-basse, basterebbero 6 miliardi di euro per mettere in campo un intervento straordinario che sicuramente darebbe impulso a consumi e fiducia”, conclude Confesercenti.

