Consumi, il 2020 è “l’anno dei risparmi” - QdS

Consumi, il 2020 è “l’anno dei risparmi”

Elettra Vitale

Consumi, il 2020 è “l’anno dei risparmi”

martedì 15 Dicembre 2020

Covid e incertezza economica rendono gli italiani più parsimoniosi. Consob: “Tasso di risparmio in crescita”. Revolut: i siciliani mettono da parte di più, gli isolani hanno messo da parte in media circa 1.800 euro, l’89% in più rispetto al 2019. I salvadanai più ricchi a Caltanissetta e Palermo

PALERMO – Il 2020 è stato per i siciliani l’anno del risparmio. Proprio nell’arco dei 12 mesi che stanno per concludersi, infatti, gli isolani hanno messo in media da parte circa 1.860 euro pro-capite, l’89% in più rispetto al 2019, a fronte di una media nazionale di 1.370 euro (+24% rispetto al 2019). A scattare la fotografia dell’amministrazione del denaro nelle famiglie italiane, è l’app finanziaria Revolut, utilizzata da circa mezzo milione di utenti in Italia e diverse decine di migliaia in Sicilia. L’app, cui sono collegate le carte di pagamento che possono essere utilizzate fisicamente nei negozi, ma anche virtualmente per gli acquisti online, mette a disposizione una sorta di “salvadanaio virtuale” che permette ai consumatori di mettere da parte denaro secondo il criterio dell’arrotondamento dei pagamenti (ad esempio, su una spesa di 5,50 Euro si conservano 50 centesimi) oppure preconfigurando una cifra mensile o settimanale.

Dall’analisi, è emerso che i cittadini nisseni sono in assoluto i più parsimoniosi, arrivando a mettere da parte circa 11.300 euro a persona, ovvero +1299% rispetto al 2019, un record assoluto nell’Isola. A seguire, seppur con cifre molto distanti, troviamo la provincia di Palermo, con un salvadanaio di circa 2.050 a testa, ovvero esattamente il doppio rispetto all’anno precedente, Medaglia di bronzo ai cittadini di Agrigento, che hanno messo da parte circa 1.950 euro (+57%). Segue la provincia aretusea, in cui si registra un importante balzo del +105% dal 2019, con una cifra che ammonta a 1.800 euro, ovvero 430 euro in più rispetto ai conterranei della città di Catania. Al quartultimo posto nella classifica regionale, Enna dove i consumatori hanno messo da parte 1.150 euro nel 2020, con un boom del 462% in confronto al 2019.

La provincia di Trapani, con una media di 950 euro pro-capite, segna un saldo negativo del 41% rapportata all’anno precedente, a differenza di Messina che, con un saldo di 840 euro a testa, ovvero 300 euro in più. Ragusa , con 570 euro, vede un calo di 102,6 euro (il 18%) di quanto conservato nel 2019.

Un quadro generale che non stupisce e che conferma la maggiore propensione al risparmio da parte degli italiani che hanno avvertito i colpi dell’emergenza sanitaria in atto, con notevoli conseguenze anche sul fronte economico. Proprio come evidenziato dall’indagine “Risparmio de Centro Studi Intesa San Paolo, infatti, nel 2020 si è verificata un’impennata dall’11,8 al 20% del reddito, senza dimenticare che la pandemia ha posto potenzialmente in situazione di difficoltà oltre 600 mila famiglie. In particolare, al Sud e nelle Isole, infatti, si registra la maggiore percentuale (il 4,2%) di cittadini che hanno registrato un’importante perdita o diminuzione delle proprie entrate e il 52,7% di essi ha dovuto attingere ai propri risparmi per far fronte alle uscite e 9 su 100 sono stati costretti a utilizzarne una parte consistente. Senza dimenticare che un quarto della popolazione del Mezzogiorno (il 26,2%) è riuscito a resistere alla crisi generale solo facendo riscorso ad aiuti al reddito.

Un’altra conferma che contribuisce a catalogare il 2020 come “l’anno del risparmio”, poi, arriva dalla Consob. Nell’ultimo Report sulle scelte d’investimento delle famiglie italiane, infatti, La Commissione nazionale per le società e la Borsa sottolinea che nel nostro Paese “il tasso di risparmio, dopo essersi attestato a un valore di poco superiore al 10% nel 2019, dovrebbe aumentare nell’anno in corso di circa 6 punti percentuali secondo una dinamica, analoga a quella osservata nell’area euro, verosimilmente legata al movente precauzionale”.

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