Forniture dalla Cina che passavano dalla Malesia per evadere dazi antidumping e compensativi.
In una indagine coordinata dalla Procura Europea, sede di Palermo, a seguito di una segnalazione dell’OLAF (Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode), funzionari doganali ADM dell’Ufficio delle dogane di Palermo hanno scoperto una frode ai danni dell’Erario dell’Unione Europea e nazionale di oltre 200.000 euro.
Le indagini
Dall’esame delle transazioni commerciali effettuate da un operatore trapanese che importava biciclette elettriche, è infatti emerso che tali forniture erano effettuate dalla Cina fino a quando, nel 2018, è stato introdotto un altissimo dazio addizionale antidumping. Successivamente l’importazione della medesima tipologia di prodotti è proseguita dalla Malesia.
Dalle indagini effettuate è emerso che in Malesia avvenivano dei trasbordi di e-bikes dalla Cina, al fine di far risultare che la merce fosse di origine e provenienza malese: l’analisi dei flussi e dei dati relativi ai produttori malesi dichiarati come tali, hanno permesso di accertarne l’origine cinese e la conseguente evasione dei dazi antidumping e dei dazi compensativi.
L’importatore italiano è stato denunciato alla Procura Europea EPPO (European Public Prosecutor’s Office) per contrabbando aggravato.
Il sequestro
Al fine di sottrarre dalla materiale disponibilità dell’autore dell’illecito il profitto della condotta illecita, il Procuratore Europeo delegato di Palermo ha emesso un decreto di sequestro che è stato eseguito dai funzionari ADM presso gli istituti bancari in Sicilia e in Lombardia, nei quali erano in essere i rapportifinanziari del legale rappresentante della società importatrice.
“Grazie al coordinamento dell’Ufficio del Procuratore Europeo EPPO – si legge in una nota -, l’attività è stata svolta in maniera tempestiva e proficua, testimoniando la consolidata sinergia esistente tra le due istituzioni a tutela degli interessi finanziari ed economici del Paese e dell’Unione Europea”.
(ITALPRESS).