Ennesima pronuncia della Cassazione (9978 del 15/4/2021) ribadisce l’assenza di una legge precisa. Non c’è dubbio che coinvolgere il contribuente nella fase dell’accertamento tributario è sempre utile
ROMA – Altra pronuncia della Corte di Cassazione sul “contraddittorio preventivo”. è l’ordinanza n. 9978 del 15/4/2021 con la quale la Suprema Corte ha ribadito quanto affermato diverse volte, ossia che il contraddittorio preventivo va attivato obbligatoriamente solo quando espressamente previsto dalla legge (come in caso di accertamento da “redditometro”, indagini bancarie o, comunque, quando si tratta di “tributi armonizzati”). Diversamente, mancando una norma precisa che ne sancisca l’obbligatorietà, non può essere eccepita dal contribuente la nullità dell’accertamento (come nei tributi locali) perché non preventivamente consultato.
Ed allora, non ci resta che sperare nella riforma del fisco, operazione importantissima compresa nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.
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