Contribuente-Fisco, stop a “contrapposizione” - QdS

Contribuente-Fisco, stop a “contrapposizione”

Contribuente-Fisco, stop a “contrapposizione”

martedì 18 Aprile 2023

A Palermo convegno sulla riforma fiscale, Spalletta (Dg Mef): “Spostiamo attenzione da sanzione a prevenzione”. Riduzione equilibrata della pressione fiscale per favorire la ripresa dello sviluppo

PALERMO – “Migliorare il rapporto contribuente/fisco”. È questo l’auspicio espresso dal direttore generale del dipartimento Finanze del ministero dell’Economia, Giovanni Spalletta, nel suo intervento al convegno sulla riforma fiscale, organizzato a Villa Igiea dall’Ordine provinciale dei consulenti del lavoro di Palermo.

“Si vuole spostare l’attenzione dalla fase della cura, cioè della sanzione dell’errore, a quella della prevenzione. Quindi, interventi preventivi di allerta che consentano un adempimento tendenzialmente spontaneo laddove ci si accorga di qualche errore. Poi c’è l’idea importante di riuscire – fermo restando l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale – a distinguere fra la volontà di evadere e i casi in cui il contribuente dichiara tutto e completa gli adempimenti formali in modo regolare e poi non riesce a pagare perché si trova in un momento di difficoltà economica. Negli ultimi tempi assistiamo spesso al fenomeno della cosiddetta ‘evasione di necessità’. Se riuscissimo a trattare le due fattispecie in modo diverso, otterremmo dei grandi risultati”.

Spalletta è convinto che alla fine non sarà il ceto medio che continuerà a pagare la maggiore quota di tasse nel Paese: “La nostra volontà non è questa – ha spiegato – La riforma punta ad una riduzione equilibrata della pressione fiscale per favorire la ripresa dello sviluppo economico e la capacità di spesa delle persone fisiche. Molto dipenderà da ciò che si riuscirà a realizzare con i decreti attuativi, facendo i conti con le risorse disponibili”.

Quanto alle aliquote Irpef, Spalletta ha chiarito che “ancora non c’è una decisione certa, stiamo facendo delle simulazioni. Sicuramente le aliquote saranno tre: la più bassa resterà al 23%, la più alta al 43%, si lavorerà su quella intermedia”. Spalletta ha dato anche rassicurazioni anche in merito al taglio delle detrazioni fiscali: “L’obiettivo primario è quello di razionalizzarle – ha detto il D.g. del Mef – magari riducendole e recuperando qualche risorsa. Le decisioni in merito saranno prese dopo l’iter parlamentare della legge delega, perché bisogna attendere eventuali modifiche; poi, stiamo facendo anche in questo caso delle simulazioni e proiezioni. Abbiamo delle idee, ma non c’è nulla di definito”.

Al convegno, moderato dall’esperto del Sole24Ore Tonino Morina, sono intervenuti l’ex Garante del Contribuente, Salvatore Forastieri, il docente della Sna (Scuola Nazionale dell’Amministrazione), Gianfranco Ferranti e Angelo Cuva, vicepresidente nazionale dell’Uncat, il quale ha spiegato come “la riforma della giustizia tributaria introduce la possibilità per i contribuenti di definire in maniera agevolata le liti pendenti con gli enti locali presso le sezioni di merito e in Cassazione. La possibilità vale per quei Comuni che scelgono di avvalersi di questa agevolazione e che approvano un’apposita delibera di adesione al meccanismo. Fra questi lo ha fatto il Comune di Palermo, con il quale i contribuenti hanno liti pendenti per importi totali pari a 130 milioni di euro più sanzioni e interessi, quindi parliamo di una cifra totale che arriva a quasi il doppio”.

Per Antonino Alessi, presidente dei Consulenti del lavoro di Palermo, i professionisti danno un giudizio positivo della riforma fiscale: “Siamo soddisfatti – ha detto nel suo intervento – Questa riforma è una pietra miliare, vuole ridurre la pressione fiscale che attanaglia l’economia, le imprese, i professionisti, i lavoratori e i cittadini tutti. è un primo passo che ci condurrà nel medio termine ad una pressione fiscale contenuta e, quindi, sostenibile per i contribuenti onesti”.

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