Arriva una boccata d’ossigeno per le piccole imprese zootecniche siciliane, ma non tutte potranno beneficiarne. La Regione Sicilia ha infatti pubblicato il decreto dirigenziale generale che definisce gli elenchi provvisori delle aziende ammesse e non ammesse ai contributi straordinari previsti dall’articolo 22 della legge regionale del 22 ottobre 2025, la numero 31. Si tratta di un intervento pensato per sostenere il comparto lattiero-caseario, duramente provato dall’aumento dei costi dei mangimi concentrati e dalle difficoltà derivanti dalla siccità prolungata. Dati alla mano, emerge un quadro significativo: 383 aziende sono state ritenute ammissibili e potranno accedere ai finanziamenti, mentre 395 domande sono state escluse, a testimonianza della selettività e dei vincoli previsti dalla misura.
Proteggere le piccole realtà
L’iniziativa nasce dall’esigenza di proteggere le piccole realtà zootecniche, spesso più vulnerabili ai cambiamenti economici e climatici rispetto alle strutture più grandi e organizzate. In particolare, il sostegno è rivolto alle aziende che allevano fino a cento capi in lattazione, una soglia che identifica le realtà più piccole e quindi più esposte agli shock del mercato e alle difficoltà legate alla scarsità di foraggi. L’obiettivo dichiarato è duplice: garantire la sopravvivenza economica delle imprese più fragili e salvaguardare la continuità della produzione lattiero-casearia locale, un settore che rappresenta un elemento strategico per l’economia siciliana e per l’autonomia alimentare della regione.
Le norme di riferimento
Il decreto richiama numerosi riferimenti normativi che ne legittimano l’attuazione e ne definiscono i criteri operativi. Si parte dallo statuto della Regione Siciliana, passando per le leggi regionali 1 e 2 del gennaio 2025, fino ad arrivare alla legge regionale 31 del 22 ottobre scorso, che ha introdotto le misure straordinarie per la zootecnia. Un ruolo centrale è rivestito anche dal decreto dirigenziale generale numero 11029 del 3 dicembre, che approvava l’avviso pubblico per l’attuazione della legge e definiva criteri e modalità di presentazione delle domande. La cornice normativa, complessa ma dettagliata, garantisce che l’intervento sia coerente con le norme regionali e con le regole europee sugli aiuti “de minimis”, pensati per fornire contributi di entità limitata senza alterare la concorrenza tra le imprese.
L’accesso ai contributi
L’accesso ai contributi è avvenuto tramite un avviso pubblico a sportello, basato sull’ordine di arrivo delle domande fino all’esaurimento delle risorse disponibili. In pratica, chi ha presentato la richiesta in tempo utile e rispettava i requisiti previsti ha potuto essere ammesso al sostegno, mentre chi non soddisfaceva i criteri previsti o ha inoltrato la domanda oltre i termini è rimasto escluso. Il contributo è destinato a coprire una parte dei costi dei mangimi concentrati, fondamentali per mantenere in salute il bestiame, soprattutto durante le stagioni in cui la produzione di foraggio naturale è ridotta a causa della siccità. Questo tipo di intervento si configura quindi come straordinario e mirato, volto a garantire la continuità produttiva delle piccole aziende e a sostenere un comparto di rilevanza economica e sociale per l’isola.

