Controlli sui permessi di lavoro e i lavoratori "in nero" a Catania

Lavori fittizi o “in nero”, violazioni dei permessi per soggetti ai domiciliari nel Catanese

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Lavori fittizi o “in nero”, violazioni dei permessi per soggetti ai domiciliari nel Catanese

Redazione  |
mercoledì 23 Agosto 2023

Nuovi controlli “a tappeto” ai beneficiari delle misure di detenzione alternative al carcere nel capoluogo etneo.

Nuovi controlli “a tappeto” ai beneficiari delle misure di detenzione alternative al carcere in provincia di Catania e in particolare sugli obblighi connessi alla concessione di permessi per recarsi al lavoro.

Ecco il bilancio delle ispezioni, che rientrano nell’ambito dell’operazione “Buona estate sicura” del comando provinciale etneo.

Controlli ai permessi di lavoro, irregolarità a Catania

Tra luglio e agosto, sia in città che su tutto il territorio della provincia di Catania, i carabinieri hanno proceduto al controllo di 150 individui ai domiciliari in altrettante aziende che avevano offerto loro un impiego, rilevando una serie di violazioni che possono essere sostanzialmente riassunte in 2 scenari.

È stato infatti documentato, da un lato, lo svolgimento fittizio dell’attività lavorativa da parte di 2 destinatari del beneficio, mentre dall’altro, l’impiego “in nero” di 10 soggetti in detenzione domiciliare da parte di altrettante aziende.

Nello specifico, per quanto riguarda la prima circostanza accertata, i militari della compagnia carabinieri di Paternò hanno riscontrato come un 31enne del posto non si fosse da tempo presentato in un frantoio di contrada Cuturella, luogo di lavoro indicato all’autorità giudiziaria per ottenere il permesso, mentre i carabinieri della compagnia di Acireale hanno segnalato un 27enne della zona, che addirittura non ha mai svolto nemmeno una giornata lavorativa in un fioraio di Aci Catena. Nel corso dei controlli, i militari hanno poi denunciato un 44enne catanese, che nonostante si recasse regolarmente a lavoro in un ingrosso di pesce di Acireale, beneficiava indebitamente del Reddito di Cittadinanza, percepito dalla moglie.

Il lavoro “nero”

Passando al secondo scenario riscontrato, l’Arma di Catania ha denunciato i titolari di 7 esercizi commerciali, per aver impiegato 18 lavoratori “in nero” e senza la prevista “sorveglianza sanitaria”, tra cui erano presenti 7 beneficiari della misura alternativa al carcere autorizzati a svolgere attività di lavoro. Per queste aziende, una operante a Riposto nel settore dell’abbigliamento, una rivendita all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli e un autonoleggio di Catania, una ditta edile, un’officina meccatronica e un panificio di Misterbianco, una ditta di fabbricazione di carta e imballaggi di Mineo, è stata disposta la sospensione delle attività commerciali interessate.

Allo stesso modo, i carabinieri hanno invece sanzionato solo amministrativamente ulteriori 3 imprenditori, rispettivamente titolari di una macelleria ad Aci S. Antonio, di un vivaio a Catania e di un ingrosso di pesce ad Acireale, per aver occupato “in nero” altri 3 soggetti ai domiciliari. In tutti questi casi di lavoro “sommerso”, oltre ad applicare le previste sanzioni per un ammontare complessivo di circa 80.000 euro, i carabinieri hanno anche segnalato le violazioni emerse alle autorità competenti, per il recupero dei contributi previdenziali.

I controlli proseguiranno senza sosta anche nei prossimi mesi.

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