Ieri si parlava di guerra e rischi per la sicurezza, oggi anche di ponti e pace. Protagonista della giornata conclusiva del convegno “Palermo, crocevia del Mediterraneo” organizzato dalla Fondazione Med-Or – è il ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha dedicato il proprio intervento al patrimonio artistico-culturale mediterraneo e al valore delle relazioni euromediterranee nella sua valorizzazione.
L’avvio dei lavori era avvenuto ieri alla presenza del sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Sono intervenuti anche i ministri Matteo Piantedosi e Annamaria Bernini, ma – attraverso un video messaggio – anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che sulla guerra a Gaza e sull’importanza dell’azione dell’area mediterranea ha ribadito: “Lavoriamo per il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e l’accesso degli aiuti umanitari”.
Giuli al convegno Med-Or “Palermo, crocevia del Mediterraneo”
“Chi crea ponti è servitore dello Stato e della cosa pubblica. E anche lo Stato ideale della nostra cultura mediterranea”, ha detto il ministro Giuli nel corso del suo intervento al convegno. Il ministro ha poi parlato del Maxxi Med e il progetto di un nuovo polo museale di formazione e ricerca dedicato alla scena artistica contemporanea del Mediterraneo a Messina: “Le relazioni multilaterali con i paesi del Mediterraneo allargato sono alla base di quella che ci piace chiamare Eurafrica. Grazie ad eventi come questo il mio Ministero sarà in grado di cooperare per incentivare i rapporti con le istituzioni degli altri paesi. Il Maxxi Med è nato proprio per costruire ponti, aspetto fondamentale della cultura mediterranea: dobbiamo essere pontefici di un rapporto che esiste da millenni”.
Il riferimento al piano Mattei
Il ministro Giuli ha parlato anche del piano Mattei, un programma volto al “cambio di paradigma nei rapporti dell’Italia con il Continente africano” e che dedica alla cultura e al patrimonio euromediterraneo condiviso con l’Africa ampio spazio: “Med-Or ha ispirato una parte culturale del piano Mattei: è un riferimento fondamentale per quanto riguarda formazione, ricerca e studio non solo per dipanare condizioni angoscianti come le guerre, ma anche in termini di diplomazia culturale“.
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