Conversazione musicale con il Quartetto Areasud alla Legatoria Prampolini di Catania - QdS

Conversazione musicale con il Quartetto Areasud alla Legatoria Prampolini di Catania

redazione

Conversazione musicale con il Quartetto Areasud alla Legatoria Prampolini di Catania

giovedì 25 Novembre 2021

Parole e musiche della tradizione siciliana e calabrese saranno le protagoniste della conversazione musicale “Cinque motivi per cantare ancora”

CATANIA – Parole e musiche della tradizione siciliana e calabrese saranno le protagoniste della conversazione musicale “Cinque motivi per cantare ancora” in occasione della presentazione del primo cd del Quartetto Areasud dal titolo “Musica lievemente tradizionale”. L’appuntamento è per stasera alle ore 19.30 presso la Legatoria Prampolini di Catania (Via Vittorio Emanuele II n° 333) dove il quartetto catanese dialogherà con lo studioso di canto popolare, Ciccio Giuffrida.

Attivo da un decennio, dopo aver dedicato la propria attività alla musica dal vivo e alle collaborazioni teatrali e cinematografiche, il quartetto catanese ha vissuto l’occasione della pandemia per fare un tagliando al proprio percorso di ricerca tra tradizione e contemporaneità, registrando un disco legato alla storia dei propri componenti e proiettato a nuove collaborazioni per il futuro.

“Non amiamo definire la nostra musica per identificazione in un genere – ha dichiarato il cantante e polistrumentista Maurizio Cuzzocrea – ma per legame con le nostre storie personali e comunitarie. Solo attraverso la quotidianità possiamo leggere la permanenza e il confronto dell’oralità, alla quale facciamo riferimento”.

Il Quartetto Areasud è composto da Maurizio Cuzzocrea (voce, chitarra battente e strumenti a corda), Franco Barbanera (zampogna, cornamusa e flauti), Marco Carnemolla (basso e cori) e Mario Gulisano (scacciapensieri, percussioni e cori).

Nato nel 2010, inizialmente per divertimento e passatempo serale, il Quartetto Areasud esegue musiche tradizionali principalmente legate alle culture siciliane e calabresi.

Seppure lo strumentario utilizzato sia di esclusiva provenienza tradizionale e ricercato nella selezione dei costruttori migliori, l’esecuzione dei brani non è strettamente filologica, ma lascia spazio all’interpretazione personale e quindi a quel processo di permanente composizione e ri-creazione che è caratteristico della musica di tradizione orale. I quattro musicisti provengono in parte dai ben noti gruppi di world music come Nakaira e Oi Dipnoi, coi quali hanno partecipato a numerose tournée nei principali circuiti internazionali, con l’unione del folk-singer calabrese Maurizio Cuzzocrea, che ha costruito la sua fama negli anni partecipando ai più importanti folk festival in Italia e all’estero.

Ad un ricco repertorio di tarantelle, in cui zampogna e friscalettu sono protagonisti assoluti, si affiancano canti rituali, favole e serenate che raccontano, con il suono e la lingua nativa, un pezzo di storia dei musicisti stessi, della gente comune e di chi c’è stato ancor prima di loro.

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