Fondi nell’ambito del programma interregionale approvato dalla Commissione Ue per il 2021-2027. L’obiettivo è realizzare un riequilibrio economico, ambientale e sociale dell’area
PALERMO – Saranno 52 i progetti del programma Interreg Next Italia Tunisia 2021-2027 che hanno superato la prima fase di valutazione, effettuata dal comitato incaricato di verificarne i contenuti. I progetti riceveranno dalla Sicilia un totale di poco più di 10 milioni di euro per il 2024.
Sfruttare il potenziale di crescita inutilizzato di Italia e Tunisia
Il programma interregionale VI-A Next Italia-Tunisia, approvato dalla Commissione Europea per il periodo 2021-2027, ha come obiettivo generale quello di sfruttare il potenziale di crescita inutilizzato dei due territori coinvolti, per realizzare un riequilibrio economico, ambientale e sociale dell’area di cooperazione, sostenuto da una crescita inclusiva, uno sviluppo sostenibile e una buona governance.
Il programma ha un budget complessivo di circa 36 milioni di euro per tutta Italia, derivanti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), dallo strumento per lo sviluppo e la cooperazione internazionale di vicinato (Ndici) e dal cofinanziamento nazionale, che gli permetterà di sostenere lo sviluppo e l’attuazione di progetti di cooperazione transfrontaliera, che vadano a promuovere l’innovazione e la ricerca, supportare le piccole e medie imprese e proteggere l’ambiente.
Il finanziamento andrà suddiviso in quattro capitoli
Ancora, il programma vuole rafforzare gli aspetti di inclusione sociale e contrasto all’emarginazione, declinata nella parità di accesso alla salute e nella dimensione inclusiva e sostenibile del binomio turismo-cultura. Il finanziamento andrà suddiviso in quattro capitoli: ai contributi agli investimenti ad amministrazioni centrali per l’attuazione del programma che coinvolge i due Stati frontalieri andranno poco più di due milioni e mezzo di euro; un milione e 300 mila euro andranno come contributo alle amministrazioni locali coinvolte nel programma. Quindi, un milione e 400 mila euro saranno resi disponibili per gli investimenti delle imprese; un milione di euro andrà alle istituzioni private che investiranno nel programma interregionale. In ultimo, 4 milioni di euro sono stati iscritti nel capitolo destinato agli investimenti al resto del mondo per l’attuazione del programma che coinvolge Italia e Tunisia.
L’area di cooperazione del programma è stata ampliata rispetto al passato e, oggi, comprende 16 dei 24 governatorati della Tunisia e tutte le nove province siciliane, coprendo un territorio complessivo di 86 mila chilometri quadrati e una popolazione di quasi 14,5 milioni di abitanti. Nello specifico, l’area del programma comprende per la Tunisia: i governatorati di Bizerte, Ariana, Tunisi, Ben Arous, Nabeul, Sousse, Monastir, Mahdia, Sfax, Beja, Manouba, Zaghouan, Kairouan, Sidi Bouzid, Gabès e Médenine; mentre per l’Italia comprende l’intera Sicilia. La responsabilità dell’implementazione del programma è affidata alla presidenza della Regione siciliana, attraverso il dipartimento della Programmazione.
Creare una spazio di cooperazione più competitivo e intelligente
L’idea di fondo è quella di creare una spazio di cooperazione più competitivo e intelligente, con lo sguardo sempre alla protezione dell’ambiente, che permetta una maggiore inclusività sociale. Interreg VI-A Next Italia-Tunisia rappresenta quindi un’opportunità al servizio dei territori: da qui, la necessità di orientare gli obiettivi strategici e specifici fissati dalla programmazione europea ai bisogni e alle aspettative territoriali e, allo stesso tempo, costruire un sistema di interventi e azioni capaci di perseguire risultati concreti e incidere sulle dinamiche di sviluppo dell’area di cooperazione.
Grande attenzione viene posta alle esigenze specifiche dei territori transfrontalieri, attraverso un forte coinvolgimento della società civile, una partecipazione attiva dei giovani e delle donne, anche mediante lo strumento dei piccoli progetti, e l’inserimento dei progetti di capitalizzazione.
Mi pare evidente che servono collegamenti navali più fitti tra le due sponde. Andrebbero valorizzati in tal senso i porti di Mazara del Vallo e Kelibia, i più vicini sulla rotta Sicilia – Tunisia