Roma, 23 dic. (askanews) – Il via libera del Senato “porta in dote una manovra che per l’agricoltura risulta essere caratterizzata da diverse luci e alcune ombre; se, infatti, da un lato troviamo interventi certamente condivisibili e ampiamente caldeggiati dalla Copagri, dall’altro il Primario paga lo scotto dell’assenza di misure strutturali delle quali possano beneficiare direttamente i produttori agricoli del Paese, stretti nella morsa tra le incertezze legate al contesto internazionale, le sempre più frequenti ricadute del climate change e i continui rincari del costo dell’energia e dei fattori produttivi”. Così il presidente della Copagri Tommaso Battista, riponendo grandi attese nei contenuti del collegato agricolo, in cui verranno condensate le principali misure economiche a favore del comparto agricolo.
“Tra le misure positive – osserva il presidente – figurano la proroga al 2026 della sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, il rifinanziamento della ‘Nuova Sabatini’, misura che si è sempre contraddistinta quale propellente fondamentale per la competitività e che potrà contare su circa 650 milioni di euro per il 2026 e il 2027, così come l’introduzione di contributi a tasso agevolato per gli investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, senza contare la riduzione e rimodulazione delle accise sulla birra, l’ampliamento della platea delle imprese agricole riconosciute come energivore, che permetterà di contenere l’impatto dei costi energetici, e il rinvio al 2027 di plastic tax e sugar tax”.
“Di particolare rilevanza, poi, è l’atteso e auspicato intervento con cui è stata scongiurata la sospensione delle compensazioni fiscali tramite credito d’imposta con i versamenti previdenziali, assistenziali e assicurativi, che sarebbe andata a penalizzare pesantemente tutti i produttori agricoli che avevano investito in innovazione e sostenibilità”, prosegue Battista, esprimendo analoga soddisfazione per la conferma per il 2026 dei crediti di imposta per gli investimenti di Transizione 5.0, per il rifinanziamento della ZES unica agricola e per l’innalzamento delle percentuali del credito d’imposta fruibile per gli investimenti 2025.
“A pesare sul Primario, però, è la carenza di interventi di carattere strutturale, a partire dal mancato esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli under 40, fondamentale per favorire il ricambio generazionale e rendere il settore agricolo maggiormente attrattivo, scongiurando il graduale abbandono dei campi”, rimarca il presidente della Copagri, lamentando anche l’esiguità delle risorse destinate a supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

