Coronavirus a Gela, confronto tra Comune e Asp - QdS

Coronavirus a Gela, confronto tra Comune e Asp

Coronavirus a Gela, confronto tra Comune e Asp

giovedì 22 Ottobre 2020

L’Amministrazione ha chiesto maggiori interventi per contrastare il preoccupante aumento di contagi. I vertici dell’Azienda sanitaria nissena hanno illustrato la strategia per questa fase delicata

GELA (CL) – I numeri dei contagi da Covid-19 negli ultimi giorni sono cresciuti in modo preoccupante, tanto che il sindaco Lucio Greco e l’assessore alla Sanità Nadia Gnoffo hanno chiesto alla direzione dell’Asp di Caltanissetta l’attuazione di misure organizzative interne nei presidi sanitari e, nello specifico, nell’ospedale Vittorio Emanuele, finalizzate a ridurre assembramenti di persone e i contatti con soggetti esterni. L’obiettivo, in sostanza, è di limitare l’accesso alla struttura soltanto alle persone autorizzate e agli assistenti.

“Per governare la pandemia in atto in questa fase – hanno affermato gli amministratori – si deve potenziare il coordinamento dell’area Sud, aumentando i tamponi e il personale. La nostra struttura ospedaliera vanta un personale eccellente, che va tutelato come i pazienti. Chiediamo provvedimenti che limitino gli accessi dei visitatori, l’istituzione di una task force dell’Azienda sanitari per monitorare il territorio con l’attivazione delle ex Usl. Loro potrebbero occuparsi di effettuare i tamponi rapidi e le visite domiciliari, evitando le lunghe code”.

La direzione dell’Asp ha assicurato di avere in programma un potenziamento del personale e dell’attività di contact tracing (tracciamento dei contatti dei positivi) e ci sono buone notizie anche sull’ampliamento dei posti letto. Ai trenta dell’ospedale Sant’Elia, infatti, ne sono stati aggiunti altri trenta nell’Rsa del padiglione B isolato, con la possibilità di arrivare anche fino a sessanta qualora ci fosse la necessità. “In questo modo avremmo ben novanta posti – ha detto il direttore sanitario dell’Asp, Marcella Santino – nel caso in cui la pandemia si dovesse espandere”.

“Per quanto riguarda Gela – ha aggiunto – mi confronterò con sindaco e assessore al ramo. Finora non abbiamo attivato il Centro Covid per proteggere l’ospedale, visto che i posti al Sant’Elia di Caltanissetta sono ancora disponibili. Inoltre, il reparto di Malattie infettive serve per le patologie specifiche che possono arrivare anche da altri comuni e per noi rappresenta un punto di riferimento importante. Ricordo che dal momento in cui si istituisce il centro Covid, come è avvenuto nel periodo marzo–maggio, le altre attività subiscono una brusca frenata. Inoltre, si espone la popolazione a un maggiore rischio, cosa che abbiamo voluto evitare finora”.

“Questo – ha concluso – non vuol dire che non si può fare qualora si dovesse presentare l’esigenza. Discuteremo la questione. Sappiano i cittadini che non abbiamo motivo alcuno di non ripristinare il Centro Covid se non la loro stessa protezione. Per il momento l’obiettivo è accoglierli in un’unica struttura ed evitare ulteriori contaminazioni”.

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