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Coronavirus, “allentamento delle misure entro la fine del mese”

Coronavirus, “allentamento delle misure entro la fine del mese”
Il premier incaricato Giuseppe Conte, in diretta da Palazzo Chigi con la festa del Fatto Quotidiano alla Versiliana, 01 settembre 2019. “Chi sbarca in Italia sbarca in Europa. Detto questo, non sarebbe affatto saggio pensare che non occorra perseguire una politica seria, rigorosa sull’immigrazione”, ha detto Conte. Sulle politiche migratorie ha aggiunto la necessità di modificare il regolamento di Dublino, contrastare i traffici illeciti e lavorare sui meccanismi europei di accoglienza e distribuzione dei migranti. ANSA / Filippo Attili – us Palazzo Chigi +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Lo ha detto il premier Conte sottolineando che il ritorno a misure meno restrittive dovrà essere fatto “gradualmente”. E sull’Ue dice, “abbiamo bisogno di un sostegno economico e sociale con risposte monetarie e fiscali a livello europeo”

L’allentamento delle misure restrittive deve essere fatto “gradualmente”, ma “probabilmente”, se gli scienziati lo confermeranno, è possibile che in Italia “entro la fine di questo mese” alcune misure possano essere revocate.

Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista alla Bbc.

L’emergenza coronavirus in Italia non è stata sottovalutata, ha poi sottolineato Conte aggiungendo: “Non troverete mai una mia dichiarazione che dimostri che abbiamo sottovalutato questa emergenza”.

L’talia ha “sempre adottato misure efficaci e tempestive”. E “tornando indietro farei lo stesso”, riguardo alla tempestività o meno delle misure restrittive adottate in Italia.

“La perfezione non è di questo mondo – ha affermato il premier – e non sono così arrogante da pensare che il governo italiano sia stato perfetto”. Ma, aggiunge, quello italiano è un sistema “completamente diverso” da quello cinese e se fossero state suggerite prima del tempo misure restrittive delle libertà costituzionali, “mi avrebbero probabilmente preso per pazzo”.

Quanto alla prospettiva di un fallimento del progetto europeo, davanti alle sfide poste dall’emergenza coronavirus, per Conte “il rischio c’è”.

“Abbiamo bisogno di una risposta economica e sociale a livello europeo”, dice il premier. Servono risposte “monetarie e fiscali” adeguate per fronteggiare la “prova più grande dalla Seconda Guerra Mondiale” che l’Europa si trova davanti.
In assenza di queste risposte, ci sarebbe una “grande delusione” da parte non solo degli italiani, ma di tutti gli europei.

Ma, aggiunge il premier riguardo al rischio di un fallimento europeo, “non permetterò che si materializzi, voglio evitarlo”.