Coronavirus, asintomatici, il pasticcio dell’Oms - QdS

Coronavirus, asintomatici, il pasticcio dell’Oms

Patrizia Penna

Coronavirus, asintomatici, il pasticcio dell’Oms

mercoledì 10 Giugno 2020

“Raro che infettino”. Fondazione Gimbe: “Gli studi invece lo confermano, da loro elevati rischi di diffusione virus”. Ricciardi: “Colleghi da mesi sotto pressione, da loro una risposta inaccurata e senza evidenza scientifica”

ROMA – Una cosa è certa. Da questa drammatica epidemia la scienza esce per molti versi “sconfitta”. Ad essere sconfitta è proprio la scienza così come è stata da sempre concepita nell’immaginario collettivo: una sorta di “torre d’avorio” del sapere e della conoscenza, per certi versi slegata dagli aspetti più pratici e bassi della quotidianità, ma quanto meno credibile, affidabile.
In questi mesi, su mascherine, contagi e guanti è stato detto tutto e il contrario di tutto. Risultato? Cittadini disorientati e strada “spianata” per no vax e gilet arancioni.
Ad alimentare la confusione, adesso, ci si è messa anche l’Oms: “Raro che gli asintomatici infettino”. Apriti cielo.
“Dall’Oms si è avuta una risposta inaccurata e sbagliata” rispetto al fatto che gli asintomatici raramente trasmettano il nuovo coronavirus”. A dirlo è Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità e Consigliere del ministro Speranza. “La trasmissione da asintomatici è invece, tipica di questo virus e proprio ciò lo differenzia da Sars e Mers”.

L’Oms che smentisce l’Oms, dunque. Ma Ricciardi prova comunque a giustificare in qualche modo “lo scivolone”: “I colleghi dell’Oms sono sotto pressione da mesi ma se non esistesse sarebbe danno enorme perché è l’unica organizzazione che può combattere la pandemia. Da questa tragedia, infatti, o si esce tutti insieme o nessuno”. Pertanto, ha concluso, “dobbiamo sostenere l’Oms e criticarla quando fa, come ora degli errori, dando una risposta inaccurata e senza evidenza scientifica ma non certo pensando di abolirla”.
Anche il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha commentato le dichiarazioni del capo del team tecnico anti-Covid-19 dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Maria Van Kerkhove: “In questa fase molto delicata della pandemia, sarebbe opportuno conoscere i risultati della ricerca già disponibili, prima di lanciarsi in dichiarazioni ardite e pericolose, rischiando di condizionare le politiche sanitarie dell’intero pianeta”. Facendo riferimento alla pubblicazione sugli Annals of Internal Medicine di una revisione dei dati che sintetizza le migliori evidenze disponibili sull’infezione asintomatica da Sars-CoV-2, compresa quella italiana di Vò Euganeo, Cartabellotta ha spiegato che “circa il 40-45% delle persone infette da Sars-CoV-2 risultano senza sintomi, suggerendo un elevato potenziale del virus di diffondersi nella popolazione in maniera silenziosa ed estesa. Considerato che nelle varie coorti non è sempre possibile distinguere gli asintomatici dai pre-sintomatici, i ricercatori riportano in maniera conservativa che gli infetti che non sviluppano alcun sintomo sono almeno il 30%”.
Rispondendo all’affermazione di Van Kerkhove, secondo cui “è molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il coronavirus” (poi rettificata perchè ‘riferita a un set di dati limitato’”, Cartabellotta mette in evidenza i risultati dell’analisi pubblicata su Annals of Internal Medicine.
“I soggetti asintomatici possono trasmettere il virus per un periodo prolungato, verosimilmente anche maggiore di 14 giorni. Diversi studi, tra cui uno condotto in Lombardia, dimostrano che soggetti asintomatici e sintomatici hanno una carica virale simile che non coincide con la trasmissibilità del virus, ancora non adeguatamente studiata”. E ancora: “L’assenza di sintomi non equivale ad assenza di lesioni: infatti, nelle 2 coorti che hanno sottoposto alla Tac i soggetti inclusi (Diamond Princess, Corea del Sud), sono state rilevate negli asintomatici anomalie polmonari subcliniche di incerto significato che richiedono ulteriori studi. A causa dell’elevato rischio di diffusione silente da parte di soggetti asintomatici, è indispensabile estendere le strategie di testing alle persone senza sintomi”.
In sostanza, spiega Cartabellotta, “le evidenze ad oggi disponibili dimostrano che la prevalenza dei soggetti asintomatici è un fattore rilevante nella diffusione del contagio da Sars-Cov-2”. “Di conseguenza – conclude – in questa fase della pandemia le misure di sanità pubblica devono essere orientate sia a identificare, tracciare e isolare i soggetti asintomatici, sia a fare rispettare il distanziamento sociale e utilizzare la mascherina quando non è possibile mantenere la distanza di sicurezza”.

Regimenti (Lega): “Oms ondivaga, intervenga l’Ue”

“L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, continua ad
essere ondivaga nelle sue affermazioni e considerazioni tecnico-scientifiche:
utilizzo dei guanti, ora sconsigliato e delle mascherine, contagiosità degli
asintomatici, definita ‘molto rara’, affermazione poi smentita, esaltazione del
modello cinese di lotta al Covid-19, smontato da recenti studi e dossier, che
hanno invece mostrato come la Cina abbia fornito con colpevole ritardo
indicazioni decisive sul virus, sembra già circolante da ottobre 2019”. Lo
afferma l’europarlamentare della Lega Luisa Regimenti, che aggiunge:
“Una situazione preoccupante. A fine gennaio avevo segnalato, nel corso di un
mio intervento al Parlamento europeo, i numeri poco attendibili forniti dalla
Cina a proposito della diffusione del Covid-19, sottolineando l’irresponsabile
attesa da parte dell’OMS nel dichiarare la pandemia sanitaria. Ora l’Europa
prenda posizione nei riguardi dell’OMS, un ente privato che si sta rivelando
poco credibile e destabilizzante. Il rischio – conclude – è che i
continui cambiamenti nella valutazione della crisi e delle misure da adottare
possano generare confusione e vanificare i tanti sacrifici che i cittadini
hanno dovuto sostenere in questi tre mesi”.

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