Coronavirus, attenersi alle indicazioni ministeriali - QdS

Coronavirus, attenersi alle indicazioni ministeriali

Coronavirus, attenersi alle indicazioni ministeriali

mercoledì 11 Marzo 2020

Accortezze necessarie contro il diffondersi di Covid-19

in collaborazione con ITALPRESS

ROMA – Un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale: così l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito l’epidemia di Covid-19. A subire le peggiori conseguenze in caso di infezione sono le persone più avanti con gli anni, soprattutto gli over 65, peggio se con altre patologie preesistenti, in particolare quelle cardiovascolari, diabete, insufficienza respiratoria cronica e ipertensione.

“Secondo i dati Istat – ha spiegato Michele Conversano, presidente di HappyAgeing, l’Alleanza per l’invecchiamento attivo – l’Italia è un Paese con un alto tasso di anziani, il 22,8% della popolazione ha più di 65 anni è di loro che dobbiamo preoccuparci, visto che il virus ha dimostrato fino a oggi di essere pericoloso in modo crescente a partire dai 65 anni. Contro l’influenza e contro la polmonite da pneumococco ci sono i vaccini, che le categorie a rischio dovrebbero aver già fatto: ma contro questo virus ora l’unica arma che abbiamo è cercare di evitare il contagio, e intorno a questo obiettivo serve un comportamento responsabile di tutti”.

“Il primissimo passo – ha aggiunto – è applicare le regole che il ministero della Salute ha diffuso, come lavarsi spesso le mani, mantenere un’alimentazione corretta e chiamare il medico in caso di sintomi sospetti, come febbre, tosse e difficoltà respiratorie, senza andare nei pronto soccorso o negli ambulatori. Occorre poi che tutti tengano a mente che il virus si trasmette soprattutto attraverso la saliva: quando parliamo con queste persone dobbiamo avere maggiori accortezze per evitare di diffondere rapidamente il virus. Sappiamo che questi anziani fragili spesso soffrono l’isolamento sociale, che normalmente va combattuto, ma in questo momento c’è un problema più grande da affrontare. Per una volta, invece di una visita di persona o un abbraccio, vanno bene telefonate, video e messaggi”.

“Non è assolutamente accettabile il pensiero – ha concluso – che la situazione sia meno grave perché ‘tanto riguarda gli anziani’: è una forma di discriminazione che purtroppo esiste. Dal nostro punto di vista, consideriamo inaccettabile qualunque tono di leggerezza sui rischi a cui va incontro la popolazione più anziana”.

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