Coronavirus, Catania provincia più colpita - QdS

Coronavirus, Catania provincia più colpita

redazione

Coronavirus, Catania provincia più colpita

martedì 10 Marzo 2020

Sospeso il Consiglio comunale. La Commissione Sanità: “Creato Comitato organizzativo”

CATANIA – Nuove misure per contenere il diffondersi del coronavirus in città, prima che la situazione possa degenerare. Gli ultimi dati ufficiali della Regione parlano chiaro: su 54 pazienti – di cui 19 ricoverati (uno in terapia intensiva per precauzione), 34 in isolamento domiciliare e uno guarito – più della metà (27) sono localizzati in provincia di Catania.

Attualmente, dunque, è il catanese l’area più colpita dall’epidemia e si teme che l’effetto dei meridionali rientrati in città, dopo la fuga notturna da Milano e da altre zone rosse del Nord Italia, debba ancora sprigionare i suoi effetti deleteri, con nuovi possibili contagi.

Intanto le istituzioni sanitarie e politiche stanno prendendo nuovi provvedimenti per tenere la situazione, nei limiti del possibile, sotto controllo. Intanto dal 10 marzo, negli ambulatori dell’Asp di Catania saranno assicurate le attività soltanto per le prestazioni urgenti (U) e brevi (B). Sono temporaneamente sospese le visite e le prestazioni ambulatoriali differibili (D) e programmabili (P). Gli utenti, le cui visite o prestazioni sono sospese, saranno richiamati in base alle ulteriori disposizioni che saranno impartite dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dalla Regione Siciliana.

Sono, inoltre, sospese momentaneamente le visite o prestazioni in attività libero professionale; le visite per gli accertamenti dell’invalidità; le attività di screening oncologico di primo livello. Le misure sono adottate nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali emanate per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus covid-19, a garanzia di tutti e con particolare riferimento alle persone anziane e per osservare il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro anche nelle strutture pubbliche, evitando assembramenti nelle sale d’attesa dei poliambulatori.

Le disposizioni governative, ricorda l’Asp di Catania, vietano agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei Dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso. L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, Residenze sanitarie assistite (Rsa), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura.

Sul fronte della politica locale, è stato sospeso il Consiglio comunale fino a data da destinarsi. La commissione consiliare Sanità, presieduta da Sara Pettinato, ha invece discusso ieri nell’aula consiliare di Palazzo degli Elefanti il tema dell’emergenza sanitaria. Sono intervenuti l’assessore alla Sanità Giuseppe Arcidiacono, il professore Salvo Nicosia, direttore di anestesia e rianimazione del Policlinico di Catania e, in collegamento telefonico, Isabella Bartoli, responsabile organizzativa centrale 118 di Catania.

“Una delle prime azioni che ci siamo proposti – ha detto Sara Pettinato – è la creazione di un comitato organizzativo comunale, con a capo il sindaco che è massima autorità sanitaria cittadina, che metta insieme l’Amministrazione comunale, con l’assessore alla Salute, la commissione Sanità, tecnici quali primari di anestesia, infettivologi. L’obiettivo è quello di favorire un coordinamento di tutte le attività legate all’emergenza sanitaria in corso per rispondere nel modo migliore alle richieste del nostro territorio e fronteggiare il maggiore afflusso previsto nelle strutture sanitarie, anche prendendo a modello esempi virtuosi del Nord Italia”.

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