Coronavirus, circoscritto focolaio nell'agrigentino - QdS

Coronavirus, circoscritto focolaio nell’agrigentino

Coronavirus, circoscritto focolaio nell’agrigentino

lunedì 20 Aprile 2020

Il punto dell'Azienda sanitaria provinciale sul lavoro svolto dal commissario straordinario inviato dalla Regione, Alberto Firenze

“Il focolaio che un mese fa aveva messo in allarme Sciacca e dintorni è stato circoscritto e la situazione è sotto controllo”. Lo ha sottolineato una nota dell’Asp agrigentina dopo che, un mese fa, il governo Musumeci ha inviato nelle strutture sanitarie di Sciacca e Ribera un commissario per affrontare nel territorio l’emergenza Covid-19.

“Il commissario Alberto Firenze – hanno aggiunto dall’Azienda sanitaria provinciale – nel suo primo mese di mandato ha messo in piena sicurezza gli ospedali all’insegna di una prima riorganizzazione dei nosocomi guardando con ottimismo alla Fase 2. E ha così evitato che si creasse una zona rossa”.

Alberto Firenze

“Un lavoro complesso – ha spiegato Firenze – anche perché portato avanti in un clima all’esterno a volte ostile ed esasperato da polemiche politiche locali che nulla hanno a che fare con la fase di emergenza Coronavirus, ma che ci ha permesso, grazie alla collaborazione di parte del personale interno motivato, di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati nei primi trenta giorni di lavoro incessante: continuo a portare avanti il mio lavoro con il solo obiettivo di mettere in sicurezza pazienti e operatori sanitari”.

Negli ospedali riuniti di Sciacca-Ribera, indicati dalla Regione siciliana come area Covid per il distretto ospedaliero Ag2, sono stati creati venti posti letto nei locali dell’ex Unità operativa di Medicina e realizzata una Terapia intensiva a pressione negativa con percorsi, zone prefiltro-filtro e montalettighe dedicato, per un numero massimo di dieci posti letto. Per i pazienti non Covid, attraverso il Pronto soccorso generale, è stato creato l’accesso alle aeree di Ginecologia ed ostetricia, Pediatria, Cardiologia con emodinamica, Psichiatria, Oncologia, Urologia e Chirurgia generale comprese le unità di Ortopedia e Otorinolaringoiatria.

“L’organizzazione che ci siamo dati – ha aggiunto Firenze – mette al sicuro i pazienti perché non c’è possibilità di contatti”.

Il blocco operatorio di Ribera, in base al piano d’integrazione, fa da supporto a eventuali urgenze di altre branche chirurgiche presenti nel plesso di Sciacca in caso di pazienti affetti da Covid, fatta eccezione per le urgenze ginecologiche ed ostetriche, emodinamica Covid, individuate per decreto assessoriale presso l’ospedale S.Giovanni di Dio ad Agrigento.

“Si è anche messo fine – hanno evidenziato dall’Asp – a una grave criticità presente nel plesso di Sciacca, che prevedeva un accesso a operatori e pazienti senza alcuna regola per l’innumerevole presenza di varchi non autorizzati. Oggi, l’accesso alla struttura ospedaliera di tutti gli operatori è possibile superando un apposito filtro con misurazione della temperatura ed effettuazione del link epidemiologico, utilizzando solo tre varchi dedicati e la contemporanea chiusura di tutti gli altri”.

Il commissario ha infine deciso di avvalersi, ponendolo totalmente a proprio carico, di un proprio staff e un di board scientifico di risonanza nazionale a supporto della propria attività.

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