Coronavirus, conseguenze economiche più pesanti al Sud - QdS

Coronavirus, conseguenze economiche più pesanti al Sud

redazione web

Coronavirus, conseguenze economiche più pesanti al Sud

sabato 06 Giugno 2020

Lo ha affermato il vicepresidente della Regione e assessore all'Economia Gaetano Armao, che ha sottolineato come in Sicilia la situazione sia drammatica in particolare per Turismo e Servizi. "Roma ha offerto soluzioni eguali a un Italia profondamente divisa sul piano sociale ed economico"

“Al Sud, gli effetti della crisi post pandemica saranno più pesanti per due fattori: per prima cosa, il Sud ha incrociato la crisi quando ancora doveva recuperare 13 punti di Pil su quella del 2008-10. Questo a causa di evidenti politiche antimeridionali. Adesso si sprofonda di altri 10/12 punti e il bilancio è pesantissimo; in secondo luogo, per la preminenza di attività precarie, a partire dai servizi e dal turismo, la presenza di un 25% di economia sommersa e la debolezza sul piano del merito bancario”.

Lo ha detto il vicepresidente della Regione siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao, in un’intervista al blog “Se è così”.

“Il governo centrale, purtroppo, ha prediletto il ricorso al credito, con notevoli difficoltà per le imprese e i professionisti – aggiunge – e le somme da erogare a fondo perduto sono in misura non adeguata per il recupero di quanto è stato travolto. Del resto, le previsioni del Governatore di Banca d’Italia confermano le nostre proiezioni economiche sulla Sicilia”.

“Nel settore del turismo – osserva Armao – le cose vanno malissimo. Far ripartire una fabbrica di piastrelle è cosa ben diversa dal riattivare un albergo. E poi in periodo di lockdown, mentre la fabbrica ha potuto utilizzare il magazzino, l’albergo ha perso derrate e clientela. Oggi, poi, si aggiungono altre difficoltà, perché la ripresa dell’attività è impedita o ostacolata dai vincoli del distanziamento interpersonale e dai divieti sulla mobilità interregionale e internazionale. A voler essere realisti, questo sarà un anno di sopravvivenza per preparare la nuova stagione 2021”.

“Quanto al commercio – prosegue Armao – la grande distribuzione e le vendite on-line hanno incrementato vendite e profitti, mentre i piccoli commercianti, soprattutto il no-food, hanno subito gravi perdite spesso paralizzanti anche per l’attività futura. Il settore che soffre in particolare di più è l’abbigliamento, poiché non dispone di liquidità per i nuovi acquisti, non avendo effettuato vendite”.

“Roma ha offerto soluzioni eguali a un Italia profondamente divisa sul piano sociale ed economico, proprio quando la crisi ha aumentato le differenze – conclude Armao – La Regione è intervenuta, anticipando lo Stato, sia con misure di finanziamento sia con misure direttamente a fondo perduto e a sostegno dei costi fissi, Inoltre, abbiamo dato copertura ai comuni per le minori entrate, per l’assegnazione gratuita del suolo pubblico e il suo incremento, per garantire l’assistenza alimentare, cercando di offrire soluzioni calibrate alle caratteristiche dell’economia isolana”.

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