Coronavirus, contagi in crescita in Italia e in Sicilia - QdS

Coronavirus, contagi in crescita in Italia e in Sicilia

redazione web

Coronavirus, contagi in crescita in Italia e in Sicilia

giovedì 30 Luglio 2020

In Italia i contagi risalgono. L'Istituto superiore di Sanità, casi stabili nell'ultimo mese. Lazio, negativi i primi controlli effettuati sui bus provenienti dall'Est europeo. Ci si prepara all'apertura delle scuole. Arriva il test rapido

Sono 18, in base al report trasmesso dall’assessorato regionale alla Sanità al Ministero della Salute, i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia.

Sette sono nel Catanese, tutti riconducibili a focolai dell’hinterland etneo e sono stati individuati attraverso le azioni di tracciamento dell’Asp.

A questi si aggiungono sei migranti nel Ragusano, quattro persone nel Messinese tutte di un gruppo familiare e una persona nel Trapanese individuata attraverso il protocollo sanitario del pre-ricovero, ossia il tampone che viene fatto a chi entra in ospedale.

In Italia i contagi risalgono

Negli ultimi trenta giorni “viaggiamo intorno ai due-trecento casi giornalieri di positivi, un dato stabile nonostante piccole variazioni quotidiane”.

E’ il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro a riassumere l’andamento del coronavirus in Italia, dove la trasmissione “sebbene sotto controllo, continua a persistere in tutte le aree del Paese”.

A dimostrarlo i focolai pur contenuti “presenti in modo diffuso un po’ nelle varie regioni”, aggiunge.

I contagi salgono ancora, con 289 nuovi positivi, mentre il numero delle vittime si dimezza da dodici a sei.

Quando ci si avvicina ai duecentomila guariti – 275 solo nell’ultimo report -, appena due regioni, Umbria e Basilicata, non fanno registrare nuovi positivi.

La circolazione del virus in generale appare endemica, ma stabile, con piccoli focolai e casi particolari in diverse regioni (a Palau, in Sardegna, due turisti sono risultati positivi e il sindaco ha blindato il territorio) su numeri bassi soprattutto se paragonati a quelli di Paesi come la Spagna.

La percentuale di positivi su nuovi tamponi è da giorni sullo 0,9%.

La riapertura delle scuole

Prosegue la battaglia contro il virus, anche in vista della riapertura delle scuole il 14 settembre, un’incognita sanitaria nonostante le rassicurazioni del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e del commissario Domenico Arcuri.

Due milioni di test sierologici rapidi sono pronti per i professori e il personale degli istituti.

Saranno i medici di famiglia e il personale delle Asl a somministrarli.

“Confidiamo che la campagna si concluda prima della riapertura prevista”, ha detto Arcuri in audizione in videoconferenza alla Commissione Cultura della Camera.

Obiettivo, correre meno rischi possibile.

A livello locale sono i presidenti di Regione, enti responsabili della politica sanitaria, a cercare i provvedimenti più adeguati per limitare la diffusione del contagio. Nel Lazio – passato in un giorno da 10 a 34 nuovi contagi – a partire da venerdì i passeggeri che scenderanno dai pullman provenienti dall’Est Europa alla stazione di Roma Tiburtina saranno sottoposti, oltre che al test sierologico, anche al cosiddetto “tampone rapido”.

Le prove effettuate sui primi arrivi dalla Romania sono risultate tutte negative. Eppure gran parte dei casi in regione sono di importazione (16 su 34 oggi).

Il test rapido potrebbe essere impiegato presto anche nell’aeroporto di Fiumicino.

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