Home » Coronavirus, contagi, nel week end si teme il boom

Coronavirus, contagi, nel week end si teme il boom

Coronavirus, contagi, nel week end si teme il boom

Nel Centro e nel Sud d’Italia per l'”effetto assembramento” di due settimane fa. Intanto stilato il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro tra governo e parti sociali. Conte, “L’Italia non si ferma”. Pronto il “kit di sicurezza” nelle fabbriche

“Dopo diciotto ore di un lungo e approfondito confronto, è stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L’Italia non si ferma”.

Lo ha scritto stamattina su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando del protocollo con le nuove regole sul lavoro nell’emergenza Coronavirus, concordate in una conference call svoltasi nella notte.

La grave situazione dei contagi e i timori per l’economia

Il premier deve affrontare contemporaneamente il problema del contenimento dei contagi e quello riguardante la nostra economia.

Ieri sera il bilancio dell’emergenza coronavirus era di quasi quindicimila malati con duecentocinquanta morti in un solo giorno.

Nel fine settimana, inoltre, si teme un boom di manifestazione dei contagi da coronavirus nel Centro Italia e nel Sud per il cosiddetto “effetto assembramento” delle scorse settimane.

L’identikit delle vittime, ancora quasi tutte al Nord, lo ha fatto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro: si tratta di persone che hanno un’età media di 80,3 anni di cui solo il 25,8% donne.

La fascia d’età più a rischio è quella tra gli 80 e gli 89 anni ma c’è un ulteriore dato che va tenuto in considerazione: “la maggioranza delle vittime – spiega – aveva più patologie croniche, solo due erano non portatrici di patologie. Il 46-47% dei morti ne aveva almeno 2-3”.

Gli scienziati, ok alle misure del governo

Secondo gli scienziati, le misure di contenimento prese dal governo dovrebbero attutire il picco, ma avranno anche un altro effetto.

“L’epidemia durerà di più – spiega il professore di igiene dell’università di Pisa Pier Luigi Lo Palco – ma il numero di casi risulterà gestibile per il servizio sanitario”.

C’è però un rischio che potrebbe in parte mandare in crisi questo scenario ed è quello ipotizzato da Brusaferro: un’impennata dei casi di contagio al centrosud, dove le strutture sanitarie non sarebbero in grado di reggere l’urto così come avvenuto con fatica al nord, dove il gran numero di finanziamenti dello Stato alla Sanità, grazie al Federalismo fiscale della Lega Nord, non ha avuto corrispondenza nel Centro Sud.

Gli scienziati divisi sul periodo di incubazione

Gli scienziati appaiono però divisi sulla durata del periodo d’incubazione della malattia. Per De Palco sarebbe tra quattro e sette giorni, per cui “E’ verosimile aspettarci casi in questo weekend, in parte come effetto dei comportamenti assunti lo scorso fine settimana: folle assembrate al mare o in stazioni sciistiche o in mega aperitivi, luoghi dove probabilmente il virus ha circolato”.

“Una parte di quelle persone – ha concluso – nei prossimi giorni probabilmente mostrerà una sintomatologia. Speriamo di essere smentiti dai fatti”.

Accordo governo-sindacati, “kit sicurezza fabbriche”

Intanto, come detto all’inizio, è stato siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Chi non può adeguarsi subito all’emergenza coronavirus chiuderà per qualche giorno, gli altri no.

Una videoconferenza in due tranche – una nella notte – ha sugellato la tregua dopo le tensioni emerse e Conte è passato allo step successivo per arginare l’emergenza italiana: quella sanitaria e quella economica.

Ai lavoratori degli stabilimenti di tutta Italia sarà fornito già nelle prossime ore un kit per la sicurezza: dalla mascherine ai guanti, tutto gratuitamente.

E’ questo uno dei passaggi chiave del video incontro tra Conte, i ministri Gualtieri, Catalfo, Patuanelli, D’Incà, il sottosegretario Fraccaro e i vertici di Cgil, Cisl e Uil nonché di Confindustria, Confapi e Confartigianato.

Una riunione svoltasi “in un clima molto costruttivo” dove è emersa la “collaborazione” delle parti sociali “per una soluzione condivisa”.

Sarà redatto un protocollo di sicurezza

L’accordo ha consentito – dopo una nuova conference call svoltasi nella notte – di stilare un protocollo di sicurezza ad hoc per i lavoratori negli stabilimenti di ogni tipo.

Sui quali Conte non cambia strategia: l’attività produttiva delle filiere italiane non può essere interrotta in un contesto economico già difficilissimo.

Nessuna nuova misura restrittiva sulle fabbriche, insomma, ma l’assicurazione che “noi tutti abbiamo il vincolo morale e giuridico di garantire loro condizioni di massima sicurezza”.

E chi non è pronto potrà stoppare la propria attività per avere il tempo di adeguarsi.

Nel frattempo, le aziende potranno approfittarne per “sanificare” le aree e “sarà consentito l’uso degli ammortizzatori sociali”.

“Dare sicurezza a chi lavora”

Tutto il necessario, insomma, perché gli stabilimenti restino aperti.

Anche perché il governo deve già fronteggiare chi, da Fincantieri alla Ducati, ha deciso in autonomia già di sospendere tutte le attività.

“Dobbiamo dare sicurezza a chi lavora “distinguendo l’essenziale (ad esempio sanità, filiera alimentare, servizi pubblici) da ciò che è rinviabile”, ha spiegato Maurizio Landini della Cgil mentre Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo confermano che il tema della sicurezza è stato condiviso da tutti nel corso della riunione.