Coronavirus, da Facebook le mappe per il tracciamento - QdS

Coronavirus, da Facebook le mappe per il tracciamento

redazione web

Coronavirus, da Facebook le mappe per il tracciamento

martedì 07 Aprile 2020

Messe a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo per studiare e prevenire l'evoluzione del contagio. I dati aiutano a capire sia i movimenti sia "l'indice di connessione sociale". Da tracciamento spostamenti Italia -80%

Dopo l’iniziativa di Google, Facebook estende il suo programma Data for Good mettendo a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo nuovi strumenti per studiare e prevenire l’evoluzione del contagio da coronavirus.

In Italia fra questi ci sono il team del professor Stefano Denicolai, dell’Università di Pavia, e il Laboratory of Data Science and Complexity dell’Università di Venezia, guidato da Walter Quattrociocchi.

Entrambi fanno parte della task force nominata dal governo italiano per combattere l’emergenza Covid-19, che si presume utilizzerà i dati di Facebook.

Gli strumenti messi in campo da Facebook sono tre nuovi tipi di mappe che aiutano a capire sia i movimenti delle persone vicino o lontano da casa sia “l’indice di connessione sociale” per ipotizzare la diffusione del contagio e le probabilità che le persone in un’area vengano in contatto con le persone di un’altra area. In Italia, le analisi delle università affiliate al progetto non sono ancora state rese pubbliche.

Inoltre, solo per gli Stati Uniti e in collaborazione con il Centro di Ricerca Delphi della Carnegie Mellon University, e’ stato messo a punto un questionario che alcuni utenti vedranno comparire in cima al loro flusso di notizie su Facebook e in cui dovranno inserire il loro stato di salute in totale anonimato.

Da tracciamento Fb spostamenti Italia -80%

Dai dati delle localizzazioni di Facebook emerge un calo medio degli spostamenti nelle province italiane dell’80%. I movimenti sono basati sulle localizzazioni attivate dagli utenti italiano e mettono a confronto il periodo 9-23 marzo con le tre settimane corrispondenti di febbraio.

Altra mappa del progetto Data for Good che coinvolge ricercatori di tutti i paesi del mondo, è quella che misura le connessioni sociali tra la provincia di Lodi, la prima colpita dell’epidemia e il resto d’Italia, con percentuali di connessione alte in Lombardia e molto basse nel centro Italia e in Sardegna.

Infine, ultimo strumento messo a punto da Facebook per il progetto è la mappa di co-localizzazione che rivela la probabilità con cui le persone in una zona vengano a contatto con le persone in un’altra zona, aiutando a capire dove potranno comparire casi di Covid-19.

Per l’Italia è raffigurata una rete di interconnessioni che viene messa a disposizione dei ricercatori per una lettura e analisi più approfondita, sono flussi di informazioni rese anonime e aggregate.

“Misurare l’impatto delle politiche di distanziamento sociale è assolutamente fondamentale in questa fase e dati aggregati di questo tipo forniscono analisi che tutelano la privacy degli individui, ma che possono essere utilizzati dai responsabili politici e dai ricercatori per costruire modelli predittivi”, spiega Caroline Buckee, Direttore Associato del Center for Communicable Disease Dynamics, Harvard TH Chan School of Public Health.

“Pensiamo che Facebook e l’industria tecnologica possono fornire modi innovativi per aiutare esperti e autorità in questa crisi. Non pensiamo che questi sforzi debbano compromettere la privacy”, spiega Steve Satterfield, director of privacy and public policy di Facebook.

L’iniziativa messa in campo da Facebook ore fa parte del più ampio progetto Data for Good con cui già da alcune settimane condivide questo tipo di dati con alcuni istituti e gruppi di ricerca selezionati. In Italia, ne fanno parte le Università in cui insegnano Walter Quattrociocchi e Stefano Denicolai che fanno parte della task force tecnologica nominata dal governo e sono nel sottogruppo “Web data e impatto socio-economico”.

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