Aiuti per medici, lavoratori, famiglie, imprese e un’iniezione di sostegno all’economia, subito, da ventidue miliardi e oltre. Con la possibilità per il governo di emettere titoli di Stato, e quindi nuovo debito, fino a venticinque miliardi nel 2020. E finanziamenti mobilitati per 350 miliardi.
Ecco la manovra “cura Italia”
Prende forma in un maxi decreto che nelle limature finali si aggira attorno ai centoventi articoli.
Nelle ore di allarme massimo per la tenuta del sistema sanitario in Lombardia, il governo nazionale ha lavorato alle misure per frenare i contraccolpi economici dell’emergenza Coronavirus ma anche per sostenere la Sanità: alberghi requisiti, cliniche private a disposizione degli ospedali pubblici, la creazione di fabbriche per produrre mascherine.
Il “preconsiglio” ha fatto slittare il Cdm
Il Consiglio dei ministri per il varo del decreto – previsto per ieri sera e fissato poi per le dieci di questa mattina – è slittato per il protrarsi del cosiddetto preconsiglio, la riunione tecnica preparatoria alla quale hanno partecipato anche il ministro per l’Economia Roberto Gualtieri e altri ministri come Stefano Patuanelli.
Ieri la discussione sulle misure è andata avanti per tutta la giornata, nella maggioranza e con l’opposizione, che era stata sentita in teleconferenza sabato notte.
Il ministro dell’Economia, “solo una prima tappa”
Il decreto che il Governo varerà in mattinata “è solo una prima tappa”, spiega Gualtieri, perché dopo “servirà una fortissima spinta”, anche da parte dell’Europa, per la ripartenza del Paese.
Il ministro aveva ipotizzato un primo decreto da 12 miliardi ma sceglie di portare in Cdm un maxi-dl da 25 miliardi, l’intera cifra autorizzata dal Parlamento.
“Se l’emergenza si protrarrà – ha spiegato – le misure assunte per il mese di marzo potranno essere rinnovate per aprile. Il governo mobilita finanziamenti per 350 miliardi, una cifra equivalente in percentuale del pil ai 550 miliardi della Germania”.
Gualtieri ha fatto appello alla responsabilità di tutti: le scadenze fiscali sono tutte rinviate ma “chi ha la possibilità paghi”, per destinare risorse al sistema sanitario.
Gualtieri, “Nessuno sarà lasciato solo”
“Nessuno sarà lasciato solo”, ha assicurato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
“Stiamo facendo e faremo – ha sottolineato – tutto ciò che è necessario per proteggere e sostenere il Paese”.
Il premier Giuseppe Conte mette in cima alle priorità “far lavorare in sicurezza medici, infermieri e tutto il personale sanitario”.
“Siamo strenuamente impegnati” per questo fine. Ed è, ha detto il capo del Governo, “l’unica cosa che conta”.
“Avvoltoi che spargono altri virus”
“Non è il momento”, ha osservato il presidente del Consiglio, di polemiche come quella della Regione Lombardia contro la Protezione civile.
Durissimo è stato il ministro Francesco Boccia nei confronti delle nuove – immotivate e forse pretestuose – intemperanze del governatore della Lombardia Attilio Fontana.
“Serve senso dello Stato” ha detto Boccia, parlando, pur senza far nomi, di “avvoltoi che intendono spargere altri virus in un momento così delicato”.
Boccia, il novanta per cento degli italiani a casa
“Bisogna dire che il 90% degli italiani sta facendo il sacrificio di stare a casa. Si poteva fare prima? No. Ci siamo arrivati gradualmente”.
Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, aggiungendo che “Il paese è alla velocità minima possibile. Il dieci per cento che sta funzionando, consente a tutti gli altri italiani di vivere”.
I camionisti stanno facendo un lavoro straordinario
“Gli autogrill li abbiamo lasciati aperti: i camionisti hanno hotel chiusi e ristoranti chiusi: devono poter avere servizi igienici, un panino. Non si può chiudere tutto, il dieci per cento serve per chi deve lavorare e sta facendo un lavoro straordinario”.
Il Decreto, Sanità prima di tutto
Le misure per il potenziamento del sistema sanitario sono in cima al decreto.
Arrivano 1,15 miliardi per la Sanità e 1,5 miliardi per la Protezione civile.
I poteri del nuovo commissario, Domenico Arcuri
Ci sono fondi per gli straordinari di medici e infermieri, la possibilità per i prefetti di requisire ospedali e altre strutture per le persone in quarantena, il potere per la Protezione civile e per il nuovo commissario straordinario per l’emergenza sanitaria di requisire strutture e mezzi per potenziare i reparti degli ospedali.
Il commissario, Domenico Arcuri, potrà fronteggiare la grande carenza di mascherine e di altri macchinari di terapia intensiva anche avviando intere nuove linee produttive.
I sostegni alle imprese e ai lavoratori
E poi ci sono i sostegni alle imprese, a quelle che si sono fermate e quelle che continuano a lavorare.
Per gli autonomi, inclusi i lavoratori del turismo e dello spettacolo, arriva un’una tantum da cinquecento euro.
Per tutte le aziende c’è la possibilità di usufruire per nove settimane di cassa integrazione in deroga.
Come annunciato, vengono rinviate le scadenze fiscali e vengono sospesi i mutui, fino a 18 mesi, per tutti coloro che siano in difficoltà economica, inclusi gli autonomi.
Un fondo “di ultima istanza”
Istituito anche un fondo “di ultima istanza” da duecento milioni per aiutare chi nel 2019 aveva guadagnato meno di diecimila euro e ora a causa del virus si è dovuto fermare.
Chi ha continuato ad andare al lavoro in marzo avrà un bonus di cento euro.
Per le famiglie con i figli a casa arrivano congedi speciali retribuiti al 50% fino a 15 giorni o in alternativa un bonus baby sitter da seicento euro che salgono a mille per medici e tecnici sanitari.
Misure per proteggere le categorie esposte
Ci sono misure per proteggere gli autisti di scuolabus, i taxisti, i postini.
E poi rimborsi per gli spettacoli, sostegni all’editoria.
La risposta del governo al probabile crollo del Pil vale anche più di una manovra (al netto dell’Iva nell’ultima legge di bilancio c’erano misure per circa nove miliardi).
Gualtieri annuncia nuove misure sui cantieri
E non finirà qui, dal momento che Gualtieri ha già annunciato nuovi interventi per spingere i cantieri e dare ristoro a chi sarà danneggiato dall’emergenza.

