Avevano annunciato un’affollata processione fino a piazza San Pietro nel giorno di Pasqua per protestare contro il fatto che le messe non fossero aperte ai fedeli, ma ieri l’iniziativa del gruppo neofascista Forza nuova si è risolta in un clamoroso flop: soltanto un gruppo di dirigenti – sei persone in tutto – ha infatti provato a raggiungere la basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
E tutti sono stati condotti in Questura dalla Digos.
Forza nuova era intervenuta nelle scorse settimane per dar man forte al capo della Lega Nord Matteo Salvini che aveva chiesto al Vaticano che per Pasqua venissero celebrate delle messe aperte ai fedeli, in dispregio dunque delle disposizioni di sicurezza per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Dopo una petizione per la riapertura delle chiese che ha raccolto anche le firme di Vittorio Sgarbi e di alcuni “intellettuali” ultracattolici che contestano Papa Francesco, i neofascisti di Roberto Fiore avevano minacciato sui propri canali social che avrebbero violato la quarantena, con tanto di manifesto sormontato dalla scritta “In hoc signo vinces”.
Ma, come detto, l’inziativa è stata un clamoroso fallimento. E tutto è stato ripreso dalle telecamere di Report, che ha fornito su Facebook questa anticipazione.
La trasmissione della Rai nell’ottobre dello scorso anno aveva rivelato i legami tra Salvini, Forza nuova, gli oligarchi russi sovranisti e le organizzazioni ultracattoliche americane, che hanno nel mirino l’Unione europea.
Ieri la Digos ha dunque identificato e bloccato sei neofascisti tra i quali il leader dei forzanovisti romani, Giuliano Castellino.
I poliziotti nei loro zaini hanno trovato uno striscione e diverse bandiere nere.
Tutti sono stati portati in Questura e denunciati sia perché avevano il divieto di organizzare manifestazioni, sia per la violazione del decreto sul covid.

