Coronavirus, i medici di base sono pronti per i test rapidi - QdS

Coronavirus, i medici di base sono pronti per i test rapidi

redazione web

Coronavirus, i medici di base sono pronti per i test rapidi

giovedì 08 Ottobre 2020

Il ministro della Salute Speranza alle regioni, "ci sono i fondi". Mobilitazione anche per la vaccinazione per l'influenza. Si pensa a collaborazioni con i Comuni e la chiesa per mettere a disposizione spazi, anche in tende e oratori

Vaccino antinfluenzale, ma anche tamponi per il coronavirus: i medici di famiglia sono in prima linea per far fronte al nuovo aumento di casi di covid-19 e l’arrivo della nuova stagione influenzale.

Molti stanno cercando spazi più grandi, in tendoni o oratori, per poter vaccinare contro l’influenza, rispettando le misure di sicurezza anti-covid, mentre dal Lazio parte l’iniziativa di eseguire i tamponi negli studi dei medici di base.

E sui test rapidi ieri sera è arrivato l’annuncio del Governo dopo l’incontro tra il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, quello per la salute Roberto Speranza e le Regioni, le Province e i Comuni sul tema delle nuove misure anti-covid: i medici di base hanno fornito la loro disponibilità a effettuare i test rapidi antigenici.

Bene i medici sui test rapidi, dice il ministro Speranza.

“La disponibilità dei medici di famiglia – ha detto – a fare test rapidi negli studi è uno straordinario messaggio al Paese e lo Stato e le Regioni devono mettersi subito al lavoro per garantire condizioni di massima sicurezza. Non possiamo dirvi fate i test ma non ci sono le mascherine. Per questo, quei 235 milioni di euro approvati e che servono per portare diagnostica di primo livello nei vostri studi devono arrivare subito, perchè servono oggi”.

La crescente domanda di vaccinazione antinfluenzale e i protocolli anti-covid, allungheranno dalle due alle cinque volte i tempi per eseguire il vaccino.

“Prima, per la campagna vaccinale, negli studi dei medici di famiglia c’erano anche fino a venti persone in sala d’attesa e ci si metteva un minuto a persona”, spiega Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg).

Quest’anno invece “potranno entrare al massimo due persone per volta e gli appuntamenti dovranno essere prenotati e ci vorranno almeno cinque minuti per persona”.

Ecco perché diversi medici di famiglia stanno cercano spazi più grandi per fare i vaccini, magari in collaborazione con i Comuni, “perchè siano messe a disposizione delle tende, o magari le sale degli oratori”.

In alcune regioni “si vogliono usare dei punti drive-in, come quelli messi su per i tamponi covid, o sfruttare quelli già allestiti a tal fine”, conclude Cricelli.

Che quello dei vaccini antinfluenzali sia un fronte caldo quest’anno lo dimostra anche l’appello lanciato dall’Oms Europa, che invita a vaccinarsi: “Non abbiamo tempo per l’influenza quest’anno. I sistemi sanitari si trovano a fare i conti con una terribile pressione dovuta alla pandemia covid-19. Per questo è vitale fermare l’influenza con la vaccinazione, l’igiene delle mani e il distanziamento sociale”.

Ma oltre ai vaccini, c’è da gestire anche l’aumento delle richieste di tamponi. Problema a cui cercherà di venire incontro, almeno nel Lazio, un progetto che coinvolgerà i medici di base che si renderanno disponibili, per eseguirli direttamente nei loro studi dando il risultato in meno di un’ora.

Ad annunciarlo Pier Luigi Bartoletti, vicepresidente della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), in modo da snellire i drive-in, dove le attese per i tamponi sono al momento molto lunghe.

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