Sono inaccettabili i criteri di selezione di accesso alle cure in condizioni di carenza di risorse legate alla pandemia, basati sull’età, il sesso, la condizione sociale, i costi, l’appartenenza etnica e la disabilità. L’unico criterio di accesso alle terapie e’ quello clinico. E’ quanto indica il parere del Comitato Nazionale per la Bioetica (Cnb) pubblicato oggi. Un’attenzione specifica è dedicata alle persone più vulnerabili, come gli anziani ricoverati in strutture, per le quali si auspica che siano assicurate cure appropriate e protezione dal contagio.
Il Comitato di Bioetica nel suo parere segnala con preoccupazione la proliferazione di contenziosi giudiziari nei confronti degli operatori sanitari nell’ambito dell’emergenza pandemica e ritiene che vada presa in considerazione l’idea di limitare eventuali profili di responsabilità professionale relativi alle attività svolte per fronteggiare l’emergenza Covid-19.
Nel documento viene indicato anche che il triage in emergenza pandemica si debba basare sulla premessa della predisposizione di strategie di azione nell’ambito della sanità pubblica, in vista di condizioni eccezionali; sull’appropriatezza clinica (valutazione medica dell’efficacia del trattamento rispetto al bisogno clinico di ogni singolo paziente); sull’attualità che inserisce la valutazione individuale del paziente fisicamente presente nel pronto soccorso nella prospettiva più ampia della ‘comunità dei pazienti’, con una revisione periodica delle liste di attesa.
Il Comitato sottolinea inoltre che l’allocazione delle risorse sanitarie in condizioni di scarsità necessitano della massima trasparenza nei confronti dell’opinione pubblica, perché le scelte di ciascuno siano veramente libere e informate. Il documento parte dalla premessa dei principi fondamentali della Costituzione (diritto alla tutela della salute, principio di uguaglianza, dovere di solidarietà) e sul criterio universalistico ed egualitario del Servizio Sanitario Nazionale, e sottolinea che nella distribuzione delle risorse si debbano rispettare i principi di giustizia, equità e solidarietà.
Il parere è stato coordinato da Carlo Casonato, Stefano Canestrari, Antonio Da Re, Lorenzo d’Avack, Assunta Morresi, Laura Palazzani, Luca Savarino, con il contributo di tutti i componenti del Comitato.

