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Coronavirus, il governo decide la chiusura delle discoteche

Coronavirus, il governo decide la chiusura delle discoteche
Giovani ballano in una discoteca, in una foto d’archivio. ANSA-ARCHIVIO

E impone la mascherina alla movida: tutti dovranno indossarla dalle 18 alle sei del mattino. Dopo l’incontro con le Regioni, preoccupate dai contagi, l’ordinanza del ministro Speranza, “La priorità è riaprire le scuole”. Ma i gestori dei locali pensano a un ricorso al Tar

Stop alle discoteche e obbligo di mascherina anche all’aperto nei luoghi della movida.

La curva dei contagi sale e il Governo è corso ai ripari con un’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Ma i proprietari dei locali da ballo, che lamentano una perdita di quattro miliardi di euro per il settore.

Nel Dl agosto, ha promesso intanto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, saranno previste risorse specifiche per ripianare il danno economico.

Diversi governatori avevano firmato ordinanze per consentire l’attività dei locali che in estate movimentano un notevole flusso finanziario.

Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha quindi convocato ieri con urgenza i presidenti di Regioni per definire e condividere provvedimenti.

Due i fattori che hanno portato alla decisione: l’aumento continuo dei nuovi positivi (3.351 nell’ultima settimana, con picchi quotidiani che non si registravano da maggio) e la situazione negli altri Paesi europei, alle prese con numeri ancora più alti di contagiati.

“Non possiamo – ha sostenuto Speranza – vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza”.

Ecco quindi l’ordinanza di sospensione delle attività “che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”; e, viene aggiunto, “non sono ammesse deroghe con ordinanze regionali”.

Il provvedimento introdurrà inoltre l’obbligo, dalle 18 alle sei del mattino di mascherina anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei locali e dei luoghi aperti al pubblico e negli spazi pubblici (vie, piazze, ecc.) che per caratteristiche favoriscono gli assembramenti.

Oltre a Boccia e Speranza, alla riunione con i governatori era presente anche Patuanelli.

“Il danno atteso dalla chiusura delle discoteche – ha spiegato il ministro, a quanto si apprende – è grosso ma non vedo alternative, serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo”.

Proteste piuttosto opinabili sono arrivate da Silb Fipe-Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo.

“La discoteca – ha detto il presidente Maurizio Pasca – è un grandioso capro espiatorio. Noi non ci sentiamo responsabili. Osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il contagio si fermerà! Lo osserveremo attentamente. E agiremo di conseguenza”.

Non si esclude un ricorso al Tar.

“Se restiamo uno dei Paesi più sicuri al mondo – ha risposto Bocca – non è casuale: i sacrifici fatti finora vanno difesi. Ora è il momento di andare avanti ma limitando al massimo le attività che presuppongono contatti fisici e assembramenti incontrollabili”.

All’ordinanza proposta da Speranza hanno sollevato obiezioni alcuni governatori, come quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, ovviamente della Lega Nord, che ha avanzato una proposta di mediazione: discoteche aperte, ma con obbligo di mascherina in pista.

Una norma che nessuno avrebbe rispettato. Così non è passata e Fedriga ha criticato “le contraddizioni di un’ordinanza di difficile applicazione, che colpisce duramente uno specifico settore senza avere evidenze statistiche di una correlazione tra il ballo e i casi di Coronavirus”.

Giovanni Toti (Liguria) ha puntualizzato che “i locali da ballo con bar e ristoranti potranno continuare a svolgere queste attività, servire pasti e preparare drink”.
D’accordo con il Governo il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “le discoteche, i cui gestori nessuno vuole criminalizzare, sono luoghi dove i rischi sono maggiori per ragioni oggettive”.

Altro elemento di preoccupazione è infine l’abbassamento dell’età dei contagiati, spesso giovani frequentatori di discoteche.

E a Padova, tra i pazienti ricoverati in terapia intensiva, c’è anche una bimba di cinque anni.