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Coronavirus, il Papa “Prudenza e obbedienza”

Coronavirus, il Papa “Prudenza e obbedienza”

Francesco, celebrando stamattina la messa a Santa Marta, ha chiesto ai fedeli di seguire “le disposizioni perché la pandemia non torni”. E poi parla di “linciaggio sociale” e dei martiri di oggi”. Il leghista Calderoli fa il “supercattolico”

Il Papa, a Santa Marta, invita alla “prudenza” e alla “obbedienza” alle disposizioni perché non torni la pandemia.

“In questo tempo nel quale si incomincia ad avere disposizione per uscire dalla quarantena – dice il Papa nell’intenzione di preghiera durante la celebrazione della messa a Santa Marta – preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e obbedienza alle disposizioni perché la pandemia non torni”.

Il Papa a Santa Marta mette poi in guardia dal “linciaggio sociale: anche questo succede con i martiri di oggi”.

Il Pontefice, celebrando la quotidiana messa, fa l’esempio di “Asia Bibi: abbiamo visto dieci anni in carcere perché è stata giudicata da una calunnia e un popolo che vuole la morte davanti a questa valanga di notizie false che creano opinione e tante volte non si può fare nulla”.

Il Papa pensa anche alla Shoah: “La Shoah è nata così, è stata creata l’opinione contro un popolo e poi è diventata normale, ‘vanno uccisi’, un modo di procedere per fare fuori la gente che ti disturba. Tutti sappiamo che questo non è buono ma c’è un piccolo linciaggio quotidiano che cerca di condannare la gente, di scartarla. Si crea una opinione – osserva Bergoglio – e con quel ‘si dice’ si crea opinione per farla finita con una persona”.

“La verità è un’altra – avverte Francesco – è testimonianza del vero, è chiara, trasparente. Non tollera le pressioni. Pensiamo a Stefano, primo martire dopo Gesù e ai tanti martiri per cui si crea una fama e questa persona va uccisa e pensiamo a noi che con i nostri commenti tante volte iniziamo un linciaggio del genere”. Il Pontefice pensa anche alle “istituzioni cristiane. Nelle nostre istituzioni lo abbiamo visto tante volte. No alla condanna che provoca il chiacchiericcio”.

Il leghista Calderoli fa il “supercattolico”

Contro la linea di prudenza del Pontefice i “supercattolici” e gli speculatori politici.

“Io sono un cattolico cristiano e praticante. Ogni settimana vado a pregare sulla tomba dei miei cari e ogni domenica o festa comandata vado alla santa Messa e, quando ne sento il bisogno, vado in chiesa a pregare” ha dichiarato il leghista Roberto Calderoli, vice presidente del Senato.

“Il fatto – ha aggiunto – che uno Stato o il suo Governo che mi impedisca di farlo mi fa andare fuori di testa. Il combinato disposto degli articoli 7, 8 e 19 della Costituzione rendono nulli gli atti del Governo e io domenica a Messa ci andrò. Venga il signor Conte a fermarmi se vuole…”.