“Non ci sarà più una zona rossa, ma ci sarà tutta l’Italia zona protetta”.
Con queste parole il premier Giuseppe Conte ha annunciato ieri sera “misure più stringenti”, che tutti i cittadini devono rispettare, da nord a sud, per contrastare l’avanzata del coronavirus.
La malattia ha fatto un nuovo balzo in avanti: i morti sono 463, altri 97 in sole 24 ore, i malati quasi 8.000, circa 1.600 in più.
“Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini – ha detto Conte – , ma non abbiamo più tempo: c’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute. Quindi dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia e lo dobbiamo fare subito”.
Il provvedimento entra in vigore da oggi – con il “plauso” delle regioni, informato il Quirinale – “può essere chiamato – ha detto Conte – ‘io resto a casa’”.
Esso prevede, tra l’altro, un divieto di assembramento in tutta Italia; spostamenti possibili solo per motivi di lavoro, necessità o salute; lo stop delle scuole fino al 3 aprile e quello di tutte le manifestazioni sportive, campionato di calcio compreso.
COSA SI PUO’ FARE E COSA NO
Posso uscire di casa per una passeggiata?
SI, MA NON IN LUOGHI AFFOLLATI E SOLO SE NON SI CREA ASSEMBRAMENTO E COMUNQUE TENENDO LE DISTANZE DI ALMENO 1 METRO TRA LE PERSONE, EVITANDO COMUNQUE LA FORMAZIONE DI GRUPPI.
Posso andare a fare la spesa in un altro Comune?
LA SPESA DEVE ESSERE EFFETTUATA IN PROSSIMITA’ DELLA RESIDENZA/DOMICILIO QUINDI PRIORITARIAMENTE NEL PROPRIO COMUNE.
I ragazzi/bambini/famiglie possono andare al parco?
SI, PURCHÉ I LUOGHI NON SIANO AFFOLLATI E NON SI CREI ASSEMBRAMENTO E COMUNQUE SEMPRE TENENDO LE DISTANZE DI ALMENO 1 METRO TRA LE PERSONE.
Posso andare a casa di amici per cena o durante la giornata per motivi diversi da quelli consentiti dal DPCM?
NO, GLI SPOSTAMENTI SONO CONSENTITI SOLO PER MOTIVATE ESIGENZE LAVORATIVE O SITUAZIONI DI NECESSITA’ (es. spesa alimentare) O PER MOTIVI DI SALUTE SECONDO DPCM.
Sono un nonno/nonna che deve andare all’interno del Comune o in altro Comune a tenere i nipoti perché i miei figli vanno a lavorare, posso andare?
SI, SPOSTAMENTO CONSENTITO PER NECESSITA’.
Sono un genitore separato, posso andare a prendere mio figlio a casa dell’altro genitore?
SI, SPOSTAMENTO CONSENTITO PER NECESSITA’.
Sono un lavoratore dipendente, posso recarmi sul posto di lavoro?
SI, LO SPOSTAMENTO PER MOTIVI DI LAVORO É CONSENTITO.
Sono un artigiano/libero professionista/lavoratore autonomo, posso spostarmi per lavoro?
SI, SPOSTAMENTO CONSENTITO PER ESIGENZE LAVORATIVE – PORTARSI DIETRO AUTOCERTIFICAZIONE/DOCUMENTAZIONE CHE COMPROVI LA NECESSITA’ DELLO SPOSTAMENTO.
Sono un libero professionista, posso spostarmi liberamente?
NO, SOLO SE PER COMPROVATE ESIGENZE LAVORATIVE DIMOSTRABILI.
Ho i genitori anziani da accudire posso recarmi a casa loro?
SI, SPOSTAMENTO CONSENTITO PER NECESSITA’.

Supermercati notturni presi d’assalto a Palermo
La notizia della zona rossa estesa a tutta l’Italia ha scatenato la corsa all’acquisto di beni di prima necessità anche a Palermo, dove è stato preso d’assalto da tanti palermitani il supermercato di una nota catena aperto anche nelle ore notturne nella centralissima via Libertà.
Sono intervenuti gli agenti di polizia per evitare tafferugli.
Nelle carceri siciliane stop proteste Ucciardone e Siracusa
Si è conclusa stamattina la protesta dei detenuti del carcere dell’Ucciardone di Palermo che era ripresa ieri notte contro le misure adottate anche negli istituti di pena a causa del coronavirus.
Dall’ex fortezza borbonica si sentivano provenire grida di protesta e un continuo martellare di oggetti metallici. Le urla e i fischi si sentono in tutta la zona attorno al carcere.

Sempre nella notte settanta detenuti del carcere di Cavadonna, a Siracusa, hanno dato alle fiamme le lenzuola e hanno danneggiato versi arredi.
La rivolta è stata sedata in un paio d’ore grazie all’intervento di carabinieri, poliziotti e militari della Guardia di finanza arrivati all’esterno della casa circondariale. Poi gli agenti della polizia penitenziaria sono riusciti a calmare gli animi. I detenuti hanno chiesto al direttore del carcere di considerare le loro richieste di colloqui con i familiari, sospesi in tutta Italia dopo il decreto della Presidenza dl Consiglio per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Ars, attività sospesa fino al 18 marzo
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, ha deciso, d’intesa con i capigruppo parlamentari, di sospendere l’attività legislativa del Parlamento regionale, che riprenderà il prossimo 18 marzo.
Anche le commissioni legislative torneranno a riunirsi dal 18 marzo, “con l’avvertenza che eventuali audizioni potranno essere effettuate esclusivamente tramite video-conferenza”.
Nel Palazzo dei Normanni è interdetto l’accesso del pubblico fino al 22 marzo 2020.
Palermo, appello di Orlando ai giovani, sospendiamo la movida
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha rivolto un video-appello ai giovani della città perché non frequentino locali e zone affollate.
Un appello, ha sottolineato Orlando, “affinché la responsabilità prevalga e tutti facciano scelte di amore per i propri cari. Perché i giovani che sono e si sentono meno esposti possono però diventare portatori di contagio a danno dei più anziani, dei malati, dei più fragili. E’ evidente che siamo tutti di fronte al rischio di una catastrofe che richiede prima di tutto scelte responsabili e atti di amore per sé stessi e per gli altri.”
Il bilancio dell’epidemia: Lombardia in ginocchio
Il bilancio dell’epidemia inesorabilmente si aggrava: la Lombardia, la regione nettamente più colpita, ha registrato ieri 66 morti e 41 ricoverati in più in terapia intensiva. Reparti questi ultimi già da giorni ai limiti nella regione, il che ha richiesto il trasferimento finora di 17 pazienti – quasi tutti affetti da altre patologie – nelle regioni vicine.
Il bilancio conta poi 724 guariti, ben 102 in più di ieri (+16,4%).
Sta meglio il paziente uno
Un segnale di incoraggiamento viene dal paziente uno, il manager di 38 anni di Codogno ricoverato a Pavia, trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva. Non è più intubato e respira autonomamente, ha riferito l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera.
La moglie del giovane, incinta di 8 mesi, è tornata a casa da qualche giorno dopo essere stata ricoverata all’ospedale Sacco di Milano.
Un piccolo, grande punto segnato dalla sanità di una regione sferzata dal coronavirus, i cui sanitari affrontano l’impatto più duro dell’emergenza.
Già 333 le vittime in Lombardia
Ma le vittime in tutta la regione sono già 333. Cifre che raccontano di un sistema che rischia il collasso e al quale la Protezione civile sta cercando di far affluire buona parte delle attrezzature sanitarie acquisite: respiratori per le terapie intensive e mascherine in primis.
I controlli degli spostamenti e le autocertificazioni stanno entrando a regime, mentre l’esodo precipitoso dal Nord al Sud ha spinto i governatori meridionali a prendere provvedimenti autonomi per arginare le occasioni di contagio. E ogni giorno si terrà una videoconferenza alla Protezione civile con il commissario Borrelli, ministri e i governatori.

