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Coronavirus, in Sicilia effettuati ad oggi 367 tamponi, 18 i casi

Coronavirus, in Sicilia effettuati ad oggi 367 tamponi, 18 i casi

Quattro già validati, gli altri trasmessi all’Iss. Cinque pazienti ricoverati. Incontro a Palazzo d’Orléans con Razza, Anci, Prefetture, Protezione civile e Città metropolitane: prossimo aggiornamento domani.

PALERMO – Dall’inizio dei controlli legati all’emergenza Coronavirus i laboratori regionali di riferimento della Sicilia (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 367 tamponi, di cui 349 sono risultati negativi: questi i dati comunicati dalla Regione siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Al momento, riferisce ancora la Regione, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 18 campioni, di cui quattro già validati (tre a Palermo e uno a Catania). Cinque pazienti sono ricoverati (tre a Palermo e due a Catania), mentre 13 sono in isolamento domiciliare. è il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle 9 di stamani e comunicato all’Unità di crisi nazionale, reso noto dalla Presidenza della Regione siciliana. “Il prossimo aggiornamento avverrà domani”, spiegano da Palazzo d’Orleans.
Intanto, sarebbe pronta una task force, in Sicilia, per incrementare i posti letto di terapia intensiva e a pressione negativa “per essere pronti ad un eventuale aumento dei casi”.
Proprio oggi a Palazzo d’Orleans si è svolto un incontro presieduto dall’assessore Ruggero Razza con Anci, Prefetture, Protezione civile e città metropolitane in cui si è discusso dell’emergenza coronavirus.
A livello nazionale, la Protezione Civile ha fatto sapere che la Centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario di Pistoia (Cross) è al lavoro per mappare i posti letto disponibili nei reparti di terapia intensiva degli ospedali italiani, in via preventiva, e per distribuire eventualmente i pazienti ricoverati positivi al coronavirus, se servisse.
Sulla base degli ultimi dati disponibili sull’emergenza, la media di chi è ora in terapia intensiva è sotto il 10% del totale dei malati ed è concentrato in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Inoltre, medici e altro personale sanitario militare sono in arrivo negli ospedali della Lombardia per supportare il lavoro di medici e infermieri ‘locali’ per l’emergenza. In particolare, si tratta di personale specializzato in terapia intensiva. Disponibile anche l’ex ospedale militare del quartiere Baggio di Milano, per il ricovero dei pazienti di minore gravità.