Coronavirus, in Sicilia richiesto il maggior numero di banchi - QdS

Coronavirus, in Sicilia richiesto il maggior numero di banchi

redazione web

Coronavirus, in Sicilia richiesto il maggior numero di banchi

giovedì 20 Agosto 2020

Il 69% a fronte di una media nazionale del 29. Arcuri, "volontà legittima di rinnovo del mobilio scolastico". Stanno per arrivarne due milioni e mezzo. Tutti gli alunni con più di sei anni d'età dovranno indossare la mascherina

Arriveranno entro ottobre due milioni e mezzo di banchi monoposto, sono a disposizione altri settanta milioni per gli enti locali che dovranno cercare spazi dove fare lezione mentre le mascherine andranno indossate da tutti gli studenti, esclusi i bimbi sotto i sei anni: di tutto questo si è discusso nei vari incontri che si sono succeduti per la ripartenza della scuola.
Con l’indicazione che sono “infondati” i timori dei presidi sulla responsabilità.

I primi banchi andranno laddove c’è un margine di rischio maggiore, ha spiegato agli enti locali e ai sindacati il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, sebbene le richieste maggiori di banchi e sedute (fino a otto volte di più) siano arrivate dalla Sicilia e dalla Campania, territori in cui il Covid ha avuto una più bassa incidenza rispetto al nord o all’Emilia Romagna.

In Sicilia richiesto il 69% dei banchi

In Sicilia è stato richiesto il 69% dei banchi rispetto al totale degli studenti.

In italia è stato mediamente richiesto il 29% di banchi monoposto rispetto al totale della popolazione studentesca ma il dato è molto differente.

Il che ha fatto ritenere che molte richieste siano arrivate per una volontà legittima di rinnovo del mobilio scolastico, più che per reale necessità di distanziamento.

La scelta delle mascherine in classe

Il Comitato tecnico scientifico è tornato invece a quella che era stata la sua prima valutazione: bambini e ragazzi sopra i sei anni dovranno usare la mascherina a scuola, in particolare negli spazi comuni.

Ovviamente la mascherina sarà abbassata durante una interrogazione, a mensa o mentre si farà ginnastica, ma l’indicazione generale è di usarla e di mantenere la distanza di almeno un metro.

“Ci saranno delle condizioni particolari – ha spiegato il coordinatore del Cts Agostino Miozzo – come per i non udenti o per allievi con difficoltà neurologiche o psicologiche”.

Il Comitato ha esaminato anche il documento elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Inail che stabilisce come andranno affrontati i casi di contagi a scuola, “che sicuramente ci saranno – ha detto Miozzo – abbiamo otto milioni di studenti e due milioni di persone che lavorano, non possiamo immaginare che non avremo un caso, due casi o dieci casi”.

Questo è quasi una certezza. Ma, ha sottolineato Miozzo, bisognerà di volta in volta esaminare il contesto, la specifica situazione e se necessario mettere in quarantena una classe o se necessario mettere in quarantena l’intera scuola.

Sono poi due milioni i test sierologici consegnati alle Regioni per la somministrazione agli insegnati e al personale docente delle scuole che vorranno farlo; lo screening partirà dal 24 agosto.

E tuttavia sui test i sindacati sono sul piede di guerra: “il ministero della Salute dice che se ne occuperanno le Asl e i medici di famiglia mentre di fatto le Asl stanno demandando alle scuole l’onere di gestire in proprio la prenotazione dei test sierologici”, ha accusato Roberta Fanfarillo, che guida i dirigenti scolastici per la Flc Cgil.

Di qui la confusione e il disappunto dei presidi, alle prese, oltre che con il reperimento di nuovi spazi in vista dell’apertura dell’anno scolastico, anche con il controllo delle domande relative alle supplenze, in pieno agosto e che gran parte del personale in ferie. Il sindacato dei Medici italiani (Smi) invece, pur concordando con i test sierologici al personale della scuola negli studi dei medici di famiglia, ha chiesto che avvengano solo su base volontaria da parte di questi ultimi.

Anche per venire incontro ai tanti dubbi dei dirigenti scolastici, la Cisl Scuola ha messo a punto una check list che aiuti i presidi a orientarsi.

I Presidi, bene Cts sul coinvolgimento di pediatri e medici

L’Associazione nazionale presidi (Anp) ha apprezzato “l’approfondimento condotto dal Comitato Tecnico-Scientifico in merito alla procedura di gestione di soggetti, studenti o dipendenti, che dovessero eventualmente risultare contagiati a scuola.In attesa di poter esaminare in dettaglio la documentazione allo scopo predisposta, riteniamo positivo il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta e dei medici di medicina generale che garantiranno il supporto alle scuole insieme ai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl”.

Cts, lunedì tavolo tecnico su trasporti pubblici

Da lunedì prossimo, infine, un tavolo tecnico Istruzione-Trasporti-Cts- Anci-Upi-Regioni cercherà di trovare una soluzione condivisa sul tema del trasporto pubblico locale legato alla riapertura delle scuole.

Il Cts aveva proposto di differenziare gli orari di ingresso negli istituti in modo da evitare assembramenti sui mezzi, ma sembra non sia stata accettata dagli enti locali.

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