Ieri, con ben centotrentatré decessi in un solo giorno – le 24 ore più drammatiche finora – l’Italia ha fatto segnare un bilancio di 366 vittime per coronavirus, diventando il secondo Paese al mondo dopo la Cina per numero di morti.
Dopo una videoconferenza durata gran parte del pomeriggio, è stata varata una nuova ordinanza di Protezione Civile, valida per tutte le Regioni, che ha spiegato alcuni punti rimasti non chiari del Dpcm, in particolare la libertà del transito delle merci e dei lavoratori e uffici pubblici aperti anche nelle “zone chiuse”.
Una “nuova fase con regole omogenee per tutti”, ha chiarito il ministro Francesco Boccia.
E in tarda serata è arrivata anche la direttiva ai prefetti diramata dal Viminale che prevede controlli nelle stazioni, negli aeroporti e lungo le strade della Lombardia e delle 14 province interessate dal decreto.
L’interesse di tutti è che l’intera Italia reagisca insieme alla lotta contro il virus, che rischia di avere anche ricadute sociali, come annunciano le rivolte nelle carceri, come quella di Modena, che ha provocato pure la morte di un detenuto.
Tutti i numeri dell’epidemia
I casi totali – compresi morti e guariti – sono 7.375.
Per numero di contagiati l’Italia è al quarto posto dopo Cina, Corea del Sud e Iran, sempre secondo la John Hopkins University.
Finora sono guarite in tutto 622 persone.
Aumentano intanto anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva – il fronte più delicato -: sono ora 650.
La Lombardia ne conta ben 399,con un incremento di quaranta in un solo giorno, per una situazione dei reparti al collasso che ha portato ai primi 13 trasferimenti dalla regione in quelle limitrofe.
Distanziata al secondo posto per numero di ricoveri in terapia intensiva l’Emilia Romagna con 75 pazienti, quindi il Veneto con 47 e il Piemonte con 45.
In dettaglio le vittime sono 267 in Lombardia, 56 in Emilia Romagna, 18 in Veneto, sette nelle Marche, cinque in Piemonte, sei in Liguria, tre in Puglia, tre nel Lazio e uno in Friuli Venezia Giulia.
Dai dati della Protezione Civile emerge che i malati delle regioni più colpite sono 3.372 in Lombardia, 1.097 in Emilia-Romagna, 623 in Veneto, 355 in Piemonte, 265 nelle Marche, 165 in Toscana.
Nella fascia d’età delle vittime di coronavirus, “non ci sono variazioni significative, si tratta sempre di pazienti piuttosto anziani – osserva Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità -, il 60% ultraottantenni, la quasi totalità sopra i 70 anni, con presenza di più patologie croniche, ma che rispetto alla loro fascia d’età hanno una mortalità più bassa rispetto ai dati disponibili, quelli cinesi”.
L’importante è ora fermare il virus: “Dobbiamo provare a limitare il più possibile le occasioni di contagio. I numeri sono significativi e quindi anche se richiedono sacrifici sono misure giuste e i cittadini devono aiutarci con il loro comportamento a vincere questa sfida”, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza.
“Il servizio sanitario nazionale è forte – ha concluso -, acquisteremo delle nuove strumentazioni, ma non basterà senza un forte contenimento dell’epidemia”.
Buoni risultati a Napoli per il farmaco usato in Cina
Due pazienti affetti da polmonite severa Covid 19 e ricoverati all’ospedale Cotugno di Napoli, sono stati trattati con Tocilizumab, un farmaco solitamente utilizzato nella cura dell’artrite reumatoide ed è farmaco di elezione nel trattamento della sindrome da rilascio citochimica dopo trattamento con le cellule CAR-T.
La somministrazione, avviata per la prima volta in Italia, è stata possibile grazie a una stretta collaborazione tra il direttore della Uoc di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, Vincenzo Montesarchio; il direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto “Pascale” di Napoli, Paolo Ascierto insieme al virologo Franco Buonaguro e alcuni medici cinesi, tra cui Wei Haiming Ming del First Affiliated Hospital of University of Science and Technology of China e il team composto da tutto il personale del Cotugno e che ha visto in prima linea, tra gli altri, Rodolfo Punzi, direttore del dipartimento di Malattie infettive e urgenze infettivologiche; Roberto Parrella, direttore della Uoc Malattie infettive ad indirizzo respiratorio; Fiorentino Fragranza, direttore della Uoc Anestesia rianimazione e terapia intensiva; Vincenzo Sangiovanni, direttore della Uoc Infezioni sistemiche e dell’immunodepresso; Nicola Maturo, responsabile del Pronto Soccorso infettivologico del Cotugno e Luigi Atripaldi, direttore del laboratorio di Microbiologie e virologia.
“Già a distanza di 24 ore dall’infusione, sono stati evidenziati incoraggianti miglioramenti soprattutto in uno dei due pazienti, che presentava un quadro clinico più severo” spiegano Montesarchio e Ascierto.
“Nell’esperienza cinese – aggiungono – sono stati 21 i pazienti trattati che hanno mostrato un miglioramento importante già nelle prime 24-48 ore dal trattamento, che si effettua con un’unica somministrazione e che agisce senza interferire con il protocollo terapeutico a base di farmaci antivirali utilizzati”. Il farmaco è in fase di sperimentazione clinica in 14 ospedali di Wuhan.

