Coronavirus, la Baviera dichiara lo stato di calamità - QdS

Coronavirus, la Baviera dichiara lo stato di calamità

Coronavirus, la Baviera dichiara lo stato di calamità

martedì 17 Marzo 2020

Il Land ha un quinto circa dei contagi confermati in Germania

MONACO DI BAVIERA – Nonostante il Coronavirus la Baviera domenica ha votato per le elezioni comunali. I seggi elettorali sono stati muniti di detergenti per le mani ed è stato possibile portarsi la propria penna da casa. Elevata è stata la percentuale di elettori tramite posta.

Nel giro di ventiquattro ore, però, lo scenario è cambiato drasticamente.
La Baviera, infatti, ha dichiarato ieri mattina lo stato di calamità con entrata in vigore immediata. Lo ha annunciato il governatore del Land tedesco, Maerkus Soeder, confermando così quanto prospettato nei giorni scorsi.

A fronte dei quasi cinquemila casi di contagio da coronavirus in tutta la Germania, la Baviera domenica ne registrava 886 e quattro morti (12 a livello nazionale), stando alle informazioni rilasciate dall’ufficio bavarese per la salute e la sicurezza degli alimenti, circa il 16% dei casi in Germania, secondo i dati rilasciati da Worldometers.info.

“Proteggere la popolazione della Baviera dal coronavirus SARS-CoV-2 è una priorità assoluta”, aveva dichiarato venerdì il ministero della Sanità bavarese. Adesso, avendo decretato lo stato di calamità, le autorità potranno mobilitare mezzi supplementari, a cominciare dal ricorso ai militari per aiutare negli ospedali.

Queste le misure adottate già nei giorni scorsi in Baviera:
– limitazione dei diritti di visita per ospedali, strutture infermieristiche e per disabili. Ogni paziente può ricevere un solo visitatore al giorno per un’ora, eccezione fatta per le visite ai bambini in situazioni di emergenza o a rischio di morte;
– le persone che si sono trovate in un’area a rischio non possono accedere alle strutture ospedaliere per un periodo di 14 giorni dopo aver lasciato quest’area, al fine di proteggere gli anziani nelle strutture di cura e chi necessita di protezione speciale;
– divieto ai bambini di accedere a scuole e asili nido fino al 19 aprile 2020 incluso. Il ministero della Cultura lancia il programma “scuola a casa”, in vigore dal 16 marzo;
– divieto di eventi con oltre 1.000 partecipanti fino alla fine delle vacanze di Pasqua (incluso il 19 aprile 2020). Per eventi tra 500 e 1.000 partecipanti, le autorità amministrative distrettuali effettueranno una valutazione precisa dei rischi e, in caso di dubbio, si raccomanda cautela.

Molto più strette le misure di Berlino, dove da sabato sono stati vietati tutti gli eventi con più di 50 persone;
– chiusi da martedì 17 marzo tutti i pub, i cinema e le piscine;
– ridotto il servizio dei treni dentro Monaco, a e verso Monaco. Cancellati i treni per l’Italia.
– messe concesse solo online e via Radio.

Già a partire da ieri mattina, poi, la polizia tedesca ha avviato i controlli alle frontiere con cinque Paesi, nell’ottica di limitare fortemente gli accessi come misura contro la diffusione del coronavirus. I veicoli in arrivo da Francia, Austria, Svizzera, Danimarca e Lussemburgo sono sottoposti a controlli e vengono lasciati passare solo quelli che trasportano merci e i lavoratori transfrontalieri, riportano i media locali.

Per supportare dipendenti e aziende il Governo tedesco ha deciso, con una legge entrata in vigore domenica con procedura d’urgenza, un accesso più facile alle compensazioni per orari lavorativi ridotti. Questo è stato fatto “per consentire ai dipendenti di rimanere nelle aziende senza perdere il lavoro e garantire allo stesso tempo la liquidità delle società”, ha dichiarato il ministro delle Finanze federale, Olaf Scholz. E il ministro federale del lavoro, Hubertus Heil, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è che in questa situazione, per quanto possibile, nessun lavoro e nessuna azienda siano permanentemente danneggiati”. Questo è il motivo per cui il governo sta agendo rapidamente e in modo non burocratico, per preservare posti di lavoro, aziende e competitività.

In futuro l’Agenzia federale del lavoro rimborserà integralmente i contributi previdenziali che i datori di lavoro devono normalmente pagare per i loro dipendenti. Ciò ha anche l’obiettivo di creare un incentivo a sfruttare maggiormente l’orario di lavoro a breve termine per l’ulteriore formazione dei dipendenti.

Andrea Salomone
corrispondente da Monaco di Baviera

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