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Coronavirus, l’emergenza adesso è anche sociale

Da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus “sono aumentate anche le sacche di povertà a Palermo” e la Caritas ha incrementato i pasti quotidiano da cinquanta, massimo sessanta, al giorno a oltre cento. A parlarne è il vice direttore della Caritas del capoluogo siciliano, Gregorio Porcaro, ex vice parroco di don Pino Puglisi, che da sempre si occupa di povertà.

Con migliaia di palermitani che riuscivano a sbarcare il lunario con lavoretti in nero e ora sono costretti a restare a casa, “la situazione è precipitata”.

“Il nostro centro di distribuzione a San Carlo, dove c’è la mensa- ha spiegato Gregorio Porcaro – riceve decine di richieste di pasti al giorno. Ovviamente la mensa è chiusa, ma prepariamo i pasti caldi e poi li doniamo. E a venire non sono solo i nostri assistiti”.

“Il Comune di Palermo – ha aggiunto – sta cercando di distribuire gli aiuti e chi ne ha davvero bisogno per evitare che le risorse che ci sono in questo momento vadano sempre alle stesse persone. Quindi, sta coordinando queste operazioni”.

Porcaro ha elogiato in ogni caso la solidarietà riscontrata in questi giorni. “Abbiamo lanciato un appello – ha detto – per cercare volontari e continuano ad arrivare richieste di persone che lavorano e a causa di questa situazione hanno più tempo libero”.

“Le situazioni con cui abbiamo a che fare – ha raccontato – sono tutte uguali ma anche tutte diverse e che toccano il cuore. Ci sono per esempio persone che magari vengono per prendersi il pacco di pasta e di spesa, ma nello stesso tempo dicono ‘Voglio dare una mano’. Insomma, vogliono dare un proprio contributo per l’aiuto che ricevono”.

“Questo virus è una brutta bestia – ha concluso padre Porcaro – perché sta cambiando le nostre abitudini, però nello stesso tempo fa venire fuori la parte migliore di noi…”.