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Coronavirus, migranti, la strage di Pasqua e i nuovi sbarchi

Coronavirus, migranti, la strage di Pasqua e i nuovi sbarchi
ANSA

Sea Watch, naufragio tra Malta e Tripoli per 250 persone su quattro barconi, uno si è capovolto. “Lasciati morire dall’Europa”. Un barcone con 101 persone approda a Pozzallo, trasferiti in un Centro della Regione. Sindaci chiedono nave per quarantena

Un numero imprecisato di persone avrebbe perso la vita in mare in seguito al naufragio di alcune imbarcazioni tra Malta e Tripoli.

Lo denuncia in un tweet la ong Sea Watch, spiegando che “250 persone erano alla deriva da ieri su quattro gommoni” con a bordo un numero variabile tra 47 e 85 persone ciascuno.

Una di queste imbarcazioni si è capovolta e le persone sono naufragate.

I quattro barconi – uno con 72 persone a bordo, uno con 47, uno con 55 e l’ultimo con 85 – erano stati segnalati ieri a Sea Watch da Alarm Phone, il servizio telefonico per i migranti in difficoltà.

Era stata la stessa Sea Watch a chiedere l’intervento del Commissario europeo per i diritti umani “per chiarire che i diritti delle persone salvate in mare devono essere garantiti a prescindere da quale sia la nave che li soccorre”.

L’Ong ha quindi spiegato che l’agenzia europea Frontex ha oggi segnalato i barconi in mare, di cui uno capovolto.

“Lasciati morire soli nel giorno di Pasqua da un’Europa che parla a vuoto di solidarietà verso le persone che soffrono”: questo il durissimo commento di Sea Watch.

Intanto i 101 migranti approdati a Pozzallo (Ragusa) a bordo di un gommone sono stati trasferiti per trascorrere la quarantena nell’ex centro di sperimentazione agricola della Regione siciliana “San Pietro”, struttura tra Comiso e Ragusa, che già in passato è stata allestita per fare fronte all’emergenza sbarchi.

L’ultima volta è stato sei anni fa quando all’epoca in Sicilia erano sbarcati 1200 migranti e nel giro di pochi giorni venne attrezzato per ospitare 300 persone.

La struttura è di proprietà della Regione siciliana dove un progetto europeo aveva stabilito la sperimentazione di alcune varietà agricole.

I migranti, tutti maschi, tra i quali molti minori, stanno tutti bene e i controlli effettuati dalle autorità sanitarie non hanno riscontrato criticità.

Sono rimasti qualche tempo sulla banchina del porto di Pozzallo in attesa che fosse individuata una struttura dove trasferirli, considerato che nell’hot spot di Pozzallo non è possibile perché vi è un caso positivo di un migrante egiziano 15enne in isolamento.

Il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna ha sottolineato come lo sbarco sia frutto della “nuova strategia dei trafficanti di morte, che molto probabilmente hanno trasferito da una nave madre ad una imbarcazione più piccola tanti poveri disperati”.

E una lettera al premier Conte è stata inviata da 32 sindaci dell’Agrigentino che sollecitano “tutte le misure utili e le strutture necessarie per l’accoglienza e la sicurezza dei migranti nel rispetto delle norme restrittive per il contenimento del Coronavirus”.

“Alle persone che arrivano – si legge – vanno garantite accoglienza, sostegno, cure adeguate e tamponi mettendo in tal modo al sicuro la salute degli operatori e delle comunità che li ospitano”.

Così i sindaci agrigentini, come ha già fatto il presidente della Regione Nello Musumeci, chiedono una “nave accoglienza da ormeggiare in rada per permettere ai migranti di poter fare la quarantena in sicurezza prima che raggiungano i luoghi di destinazione europei”.

Da segnalare dalla destra e in particolare dalla Lega Nord attacchi al governo perché chiuda i porti. In realtà già chiusi, per decreto, da alcuni giorni per problemi di sicurezza legati al coronavirus.