Così il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane, Marcello Minenna, alle notizie riportate dai giornali su una presunta truffa subita da Adm nell’importazione di un carico di 100.000 mascherine. Il pagamento delle mascherine – puntualizza una nota delle Dogane – non è avvenuto in paradisi fiscali, ma nel loro luogo di produzione e nel luogo dove risiede la società venditrice, tramite un conto corrente della Banca d’Italia, con operazioni a normali condizioni di mercato. Le rigorose procedure di controllo nell’importazione del materiale sanitario Covid 19 hanno scongiurato e scongiurano tentativi di frodi e raggiri.
Le mascherine – rivelatesi prive di certificazione e che, a seguito di analisi svolte dai propri laboratori, risultano utilizzabili come generiche o di comunità – sono costate 36 centesimi l’una e quindi in linea, se non addirittura meno degli attuali valori di mercato. Già nel corso della transazione di vendita, l’Agenzia aveva comunque provveduto ad inoltrare specifica informativa all’Autorità Giudiziaria di Roma, ravvisando anomalie nel comportamento delle controparti e attualmente pende un procedimento per tentata truffa.
(ITALPRESS).